Si parla spesso della scarsa considerazione che molti genitori nutrono nei confronti degli insegnanti, criticati sempre più soventemente per i metodi didattici adottati: la collaborazione famiglia-docente sta diventando, in molti casi, una vera e propria utopia con i genitori sempre più propensi a stare dalla parte dei propri figli e a difenderli a tutti i costi, anche quando (spesso) sono dalla parte del torto. Quando, però, il disappunto di un padre o di una madre arriva fino al punto di insultare e minacciare un docente, si sta oltrepassando ogni limite.
Ultime news scuola, sabato 30 aprile 2016: minacce e insulti a una docente di sostegno, condannato
Forse ricorderete un episodio accaduto qualche anno fa (esattamente tra il mese di settembre e ottobre del 2009) alla Scuola primaria di Santa Apparente, in quel di Civitanova Marche, dove un uomo di 63 anni fece irruzione nell'aula, insultando pesantemente l'insegnante di sostegno della figlia. Volarono frasi offensive e parole grosse come 'Sei un incompetente' e 'Te la farò pagare per quello che hai fatto, non provare nemmeno ad avvicinarti alla mia bambina': minacce che arrivarono a limiti estremi come la 'promessa' di un 'anno di inferno' qualora l'insegnante non fosse stata sollevata dal suo incarico.
Sembra che il principale motivo dell'aggressione verbale dell'uomo fossero stati i bassi voti della ragazza che, nonostante tutto, aveva un ottimo rapporto con la propria insegnante: quest'ultima, spaventatissima per quanto accaduto, fu costretta a farsi accompagnare, per un certo periodo di tempo, all'entrata e all'uscita di scuola, proprio per paura di incontrare nuovamente il suo 'aggressore'.
Tribunale di Macerata condanna l'uomo a due mesi di reclusione
A distanza di sette anni, è arrivata la sentenza da parte del giudice Vittoria Lupi del Tribunale di Macerata che ha condannato l'uomo a due mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio e al pagamento di una multa di 200 euro: c'è da sottolineare come l'imputato sia stato assolto dall'accusa di ingiurie, in quanto il reato non è più punibile secondo la legge.
Una pena, quella inflitta all'uomo, che sarebbe stata, dunque, certamente più pesante ma che, in ogni caso, rende giustizia al torto subito dalla docente che avrà diritto anche ad un modesto risarcimento danni pari a duemila euro.