Il concorso Scuola è partito tra mille polemiche e difficoltà: un concorso definito 'una truffa' e del tutto 'inutile' da parte dei docenti abilitati, mentre è di tutt'altro parere, naturalmente, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ha parlato in termini entusiastici del primo giorno di concorso, un concorso che ha visto abbassata l'età media dei partecipanti a circa 38,3 anni. Quasi a voler sottolineare il ringiovanimento anagrafico della categoria degli insegnanti.
Ultime news scuola, giovedì 28 aprile 2016: Giannini 'Abilitazione fondamentale, ma non è il concorso'
L'esponente del governo, intervenendo a Rainews24, ha sottolineato come il numero dei ricorsi presentati dagli insegnanti esclusi dalla prova, come i diplomati magistrali con indirizzo linguistico o i laureati, sia 'piccolissimo' rispetto ai 165mila candidati che si presenteranno per ambire ad una delle oltre 63.000 cattedre che il Miur metterà loro a disposizione.
Insomma, secondo il ministro, i ricorrenti nelle aule dei Tribunali di tutta Italia, potrebbero essere paragonate ad una goccia nell'oceano.
E come la mettiamo con la protesta degli insegnanti in merito al fatto di aver già superato in precedenza prove di accesso dure e selettive?
'L'abilitazione è un titolo fondamentale - ha risposto il ministro Giannini - ma non è il concorso. Così come prevede la Costituzione, per ottenere la cattedra bisogna passare attraverso una selezione pubblica'.
'Vogliamo sapere come sanno insegnare e se saranno dei buoni docenti'
Un concorso dipinto come il più grande mai indetto nella storia della scuola pubblica italiana, anche perchè prevede delle prove che, secondo il responsabile dell'istruzione italiana, possono essere considerate del tutto innovative e che, nello stesso tempo, terranno conto del fatto che i docenti che si sono candidati al concorso sono già abilitati.
Non mancherà certamente di suscitare polemiche l'affermazione del ministro, secondo la quale, al governo interesserà sapere, tramite questo concorso, come 'sanno insegnare i docenti' e se 'saranno dei buoni insegnanti'.
Probabilmente, molti dei nostri lettori si chiederanno cosa possa rappresentare, agli occhi del governo, quel titolo abilitativo conseguito dopo tanti sacrifici.