Il prossimo 17 maggio potrebbe diventare una data storica per il precariato della Scuola: per quella data, infatti, è stata fissata l'udienza della Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sui contenuti della sentenza emessa il 26 novembre 2014 dalla Corte di Giustizia Europea e riguardante l'abuso dei contratti a tempo determinato dei supplenti.

Ultime news scuola, domenica 3 aprile 2016: appello del Coordinamento precari scuola Roma

Un giudizio, quello della Corte Costituzionale, molto atteso dai docenti, anche per via del ritardo accumulato sinora: un ritardo che ha visto la presentazione di migliaia di ricorsi da parte degli insegnanti, ma anche una riforma scolastica (la 'Buona Scuola'), un piano straordinario di assunzioni e la pubblicazione di un bando di concorso.

Insomma, di acqua sembra esserne passata anche fin troppa sotto i ponti.

A questo proposito, il CPS (Coordinamento precari scuola Roma) vuole lanciare all'appello rivolto a tutti i docenti precari d'Italia affinchè riprenda la mobilitazione, proprio in vista del giudizio della Corte Costituzionale.

Sciopero unitario in coincidenza con il giudizio della Corte Costituzionale?

Il sito specializzato 'Orizzonte Scuola' ha riportato la notizia in base alla quale la suddetta mobilitazione potrebbe culminare in una protesta di piazza coincidente con la data del prossimo 17 maggio: lo sciopero unitario dei precari sarebbe volto a sensibilizzare la condizione di migliaia e migliaia di insegnanti che, secondo quanto espresso dal comma 131 della legge 107, non potranno più accedere alle supplenze nel caso in cui abbiano alle loro spalle più di 36 mesi di servizio.La protesta riguarderebbe, comunque in generale, altri aspetti legati all'attuale situazione in cui versa la scuola pubblica italiana come il diritto al lavoro e all'assunzione, oltre alla tutela della continuità didattica.

Lo sciopero unitario, inoltre, avrà lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alla lotta intrapresa a sostegno dei quattro quesiti referendari che verranno proposti al fine di abrogare altrettanti punti critici contenuti nella riforma Buona Scuola.