Le dichiarazioni rilasciate quest'oggi dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del suo intervento presso il Teatro Niccolini di Firenze, inerenti alla riforma Buona Scuola, non sono di certo passate inosservate. Il premier ha ammesso qualche errore da parte del governo ma rimangono le centomila assunzioni messe in opera tramite il piano assunzionale straordinario.
Ultime news scuola, lunedì 2 maggio 2016: Uil 'Bene ammettere gli errori, ma ora occorre rimediare'
La replica del segretario nazionale Uil, Pino Turi, parte proprio da questo insindacabile elemento, ovvero le assunzioni: 'Noi abbiamo sempre dato atto di questo alla Buona Scuola - ha ribadito Turi, sottolineando, comunque, che se ci fosse stato un dialogo vero con i sindacati si sarebbero potuti colmare dei vuoti nell'operato del governo, anche sotto questo profilo.
'Le contestazioni della scuola, in ogni caso, non riguardano in particolare le assunzioni. In ogni caso, adesso occorre rimediare agli sbagli piuttosto che recriminare sul passato: il fatto che si sia ammesso qualche sbaglio - ha precisato il segretario Uil - è, comunque, frutto di sapiente concretezza.'
Pino Turi ha proseguito nel suo intervento, sottolineando come il suo sindacato non rientri tra i 'professionisti della protesta. Semmai, siamo tra quelli che amano la scuola, quelli che vogliono bene alla scuola basata sui principi della Costituzione'. L'auspicio del rappresentante della sigla sindacale confederale è che il Governo non tardi a svegliarsi.
Sindacati di base e confederali, sta venendo a mancare l'auspicata unità
Di certo, la posizione dei sindacati confederali, nei confronti della Buona Scuola, si sta sempre più avvicinando ad un obiettivo ovvero il dialogo e il negoziato con il governo: la spaccatura venutasi a creare con i sindacati di base, per questo motivo, appare sempre più marcata.
Ci si aspettava unità di intenti in questa primavera 'calda' per la scuola, tra mobilità, concorso e bonus merito docenti, per citare solo alcune delle questioni più critiche: invece, ciò che appare evidente è che, proprio nel momento in cui i lavoratori della scuola avrebbero bisogno di avere un sostegno unidirezionale, i due fronti sindacali sembrano procedere su due linee parallele, senza che si possa trovare un punto d'incontro.