Il Miur ha esplicato ai sindacati il metodo che intende utilizzare per assegnare i docenti agli istituti degli ambiti territoriali tramite lachiamata diretta, da regolamento contrattuale. I sindacati continuano a sostenere che il 20 maggio sarà necessario proseguire con lo sciopero di protesta. Il Miur ha reso nota l'intera procedura: i DS (dirigenti scolastici) dovranno vagliare il curriculum vitae di ogni docente, l'esperienza pregressa maturata negli anni, le competenze professionali ed eseguire un colloquio conoscitivo. Solo dopo avere seguito questo iter i Ds potranno assegnare loro l'incarico triennale.

I sindacati si oppongono alla procedura Miur

I sindacati si oppongono affermando che mancano i basilari criteri di trasparenza ed oggettività per potere accettare quanto disposto dal Miur in merito all'assegnazione dei docenti alle scuole degli ambiti territoriali con la cosiddetta chiamata diretta. Inoltre, una procedura di questo tipo, secondo i sindacati si preannuncia come troppo lunga e difficoltosa da gestire per potere essere attuata. E' necessario tenere conto che, la mobilità straordinaria, quest'anno si chiuderà in ritardo rispetto al solito e che il Parlamento è stato costretto a concedere una dilazione di 15 giorni di tempo per permettere la chiusura dell'intera procedura. Va ricordato che la sequenza contrattuale non implica l'accettazione della chiamata diretta da parte del docente.

Servono quindi criteri oggettivi a favore dei docenti.

Non è possibile, poi che i Ds riescano ad attuare una procedura lunga e complicata come quella voluta dal Miur a ridosso tra agosto e settembre. Lo sciopero del 20 maggio è stato indetto proprio per cercare di evitare il ripetersi di procedure poco chiare attuate a discapito dei docenti.

Non essendo riusciti a trovare un accordo tra le due parti (sindacati-Miur) i sindacati si vedono costretti a rimarcare la loro posizione proseguendo con lo sciopero che vede come parte centrale del suo essere la richiesta di consentire assunzioni e procedure regolari, accompagnate da oggettività e trasparenza, all'interno degli istituti scolastici. E' inaccettabile che idocenti vengano valutati in breve tempo e senza tenere conto di una reale valutazione che consenta la loro tutela.