L’assemblea riunita venerdì 22 aprile ha preso atto delle performance positive delle tre linee di investimento per i diversi profili di rischio, degli oltre 31mila lavoratori aderenti, appartenenti alle aziende esercenti l’industria della carta e del cartone, delle aziende grafiche, editoriali, della comunicazione dello spettacolo ed affini. La linea Garantita (profilo di rischio basso) ha performato un +3,3% contro una redditività media di mercato del 1,9% dei fondi negoziali della medesima tipologia -dati Covip; il comparto bilanciato (profilo di rischio medio) ha registrato un +3,7% (media di mercato +2,4%), mentre la linea dinamica (profilo di rischio medio-medio alto) ha raggiunto un +3,8% (media di mercato +3,3%).

Si tratta di un buon ritorno degli investimenti per tutti gli aderenti, considerato peraltro che la scelta di lasciare il Tfr in azienda ha beneficiato di una modesta rivalutazione pari al 1,2% netto; una conferma del vantaggio dei Fondi Pensione che continuano ad essere una soluzione proficua per gli investimenti e per il futuro previdenziale dei lavoratori. Il risultato complessivo ante imposte del Fondo Byblos è stato pari a 35,971 milioni di euro; mentre l’attivo netto destinato alle prestazioni cresce a quota 721 milioni di euro.

Performance positive, ma sui rendimenti pesano le imposte

Lo scenario dei mercati finanziari nel 2015 è stato caratterizzato da spinte propulsive (Quantitative easing, politiche monetarie Bce), e tensioni (Crisi greca Grexit; rallentamento dell’economia cinese e svalutazione monetaria; crollo prezzo petrolio), che hanno fortemente influenzato la redditività degli investimenti.

In questo contesto tuttavia i fondi pensione hanno registrato perlopiù risultati positivi. Ma il tema caldo resta quello delle imposte. Infatti a ridimensionare profondamente la redditività, permane l’effetto delle modifiche in materia di imposte sostitutive sulla previdenza complementare, che la legge 190/2014 "Stabilità 2015", ha elevato al 20%, con effetto retroattivo dal 1 Gennaio 2014.

La nuova aliquota dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi annualmente dovuta sul risultato economico generato dall’investimento finanziario dei contributi versati, determinato come rendimento complessivo della gestione svolta dal fondo nel corso del periodo d’imposta, segue la precedente revisione della legge 89/2014; la stessa aveva aumentato (per il solo anno 2014) dall’11 all’11,50% l’aliquota.

Tasse che, a parere di Assoprevidenza, non favoriscono una più ampia diffusione delle adesioni ai fondi pensione. Dal canto suo il Governo pensa al trasferimento obbligatorio del Tfr dei lavoratori ai fondi pensione per proteggerli da un tasso di sostituzione, assai avaro, messo nero su bianco sulla busta arancione Inps in distribuzione in questi giorni.