Un investimento da dieci milioni di euro. Questi i numeri snocciolati dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, di fronte ai colleghi del G7 su ambiente ed educazione, in corso di svolgimento in Giappone. Nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano 'Il Messaggero', la responsabile dell'istruzione in Italia ha parlato del progetto 'Scuole in centro' che prevede l'apertura degli istituti scolastici in estate.

Ultime news scuola, martedì 17 maggio 2016: Giannini 'Scuole aperte d'estate'

Porte aperte a scuole medie inferiori e superiori, almeno per i grandi centri urbani come Milano, Roma, Napoli e Palermo, a beneficio dei 'ragazzi che restano a casa e che finirebbero per passare le loro giornate sulla strada', come sottolineato dal ministro che ha menzionato il sito areearischio.it, dove verranno pubblicati i bandi e dove verranno organizzate le equipes che si occuperanno di seguire gli studenti.

Sappiamo bene come i docenti abbiano duramente contestato l'iniziativa del ministro Giannini che, a questo proposito, si affretta a specificare che l'adesione degli insegnanti al progetto sarà facoltativa: 'Non sono obbligati, chi vorrà parteciperà....'. E se decideranno di partecipare, 'ci sarà un compenso, ma non molto alto'.

Giannini: 'Partecipazione docenti è facoltativa: sì al compenso ma non molto alto'

Il ministro, addirittura, sta pensando alla possibilità che le scuole, in futuro, possano rimanere aperte anche di domenica: 'Se il progetto pensato per la prossima estate dovesse andar bene, perchè no?' ha sottolineato l'onorevole Giannini che non crede che la sua idea possa incontrare grandi difficoltà.

'Il mio compito è quello di recuperare i ragazzi, è nostro dovere intervenire perchè la dispersione scolastica, in alcuni quartieri, è particolarmente alta. E parlo anche della Scuola dell'obbligo'.

Ecco perchè il ministro ritiene che il suo progetto possa essere esteso, nel prossimo futuro, anche ad altre città: un progetto che, in ogni caso, sta già incontrando lo sfavore di una larga fetta del personale scolastico che ha duramente criticato l'iniziativa del governo, ritenendola inutile e fantasiosa.