Scuola pubblica o scuola paritaria? Lo Stato deve finanziare anche le scuole paritarie? E in che misura? Si tratta di una delle più vecchie polemiche che attraversano il mondo della scuola italiano e, se, solitamente, la critica era all'inverso e cioè troppi fondi alle scuole paritarie a discapito del sistema statale, l'ultimo intervento del presidente Fism della Toscana va in direzione contraria: la 'Buona scuola' di Renzi-Giannini sarebbe un esempio di statalizzazione dell'istruzione in controtendenza con quanto invece dovrebbe accadere. L'allarme nasce dal fatto che le iscrizioni a questa tipologia di istituti sono in netto calo in Toscana e sul territorio nazionale.

L'attacco del presidente Fism

Le parole di Leonardo Alessi, pronunciate in occasione del convegno sulle scuole paritarie tenutosi a Firenze il giorno 28 maggio, lanciano un allarme importante: secondo le previsioni del Fism, infatti, i 900 mila studenti circa che frequentano scuole paritarie nei prossimi anni si potrebbero dimezzare. Al livello nazionale, il calo degli iscritti a questa tipologia di scuole sarebbe stato del 10%, cioè circa 100 mila studenti in meno. La 'Buona scuola', prosegue Alessi, insieme ad una serie di ottime proposte per il sistema dell'istruzione, avrebbe avuto un limite molto grande, quello dello 'statalismo', tipico dell'Italia, a discapito del principio di 'sussidiarietà' che dovrebbe essere il vero motore per un sistema di qualità.

Si tratterebbe, secondo le parole del Presidente del Fism, di una 'tendenza nemica della libertà' che colpisce soprattutto la scuola primaria e secondaria, perché, proprio la carenza di strutture per l'infanzia, fa sì che il dato sul quel ciclo dell'istruzione sia ancora positivo.

Le polemiche sulle parole del presidente Fism

Le parole di Leonardo Alessi hanno suscitato anche delle polemiche, soprattutto perché si tratta di uno di quei dispositivi che hanno creato sempre contraddizioni e scontri. Secondo i difensori della scuola pubblica, la Costituzione sarebbe molto chiara su questo punto, anche se scarsamente rispettata.

Il riferimento è al famoso articolo 33 della Costituzione Italiana dove si dice espressamente che: 'Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato'. Il nodo riguarderebbe proprio la questione del 'senza oneri per lo Stato': il problema, secondo alcuni commentatori, è che in generale le riforme della scuola degli ultimi anni sono state pensate in direzione di 'tagli' sia per la scuola pubblica che per la paritaria, il problema insomma sarebbe ancora più generale. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.