Sembrava che nessuno ne parlasse, che la Naspi per i lavoratori stagionali rimanesse così come è nata, cioè altamente penalizzante. Per la verità, non è che il problema della durata della Naspi per questa tipologia di lavoratori sia stato risolto, ma ieri è stata una giornata importante in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Infatti, si è discusso su tre risoluzioni depositate da alcuni gruppi parlamentari che hanno come oggetto proprio la Naspi e come salvaguardarne la durata per i lavoratori stagionali.

La durata è il punto nevralgico della questione

Il punto focale del problema Naspi per i lavoratori stagionali è ormai conosciutissimo. La durata del sussidio di disoccupazione di nuova generazione, quello che è in vigore dallo scorso anno per mano del Governo Renzi, penalizza gli stagionali perché è basato sui periodi di lavoro negli ultimi 4 anni. Questa indennità infatti dura per la metà delle settimane che un lavoratore ha svolto proprio nel quadriennio precedente. Di per sé, i lavoratori del settore turistico, lavorano solo per pochi mesi all’anno, in maniera discontinua e quindi sono già vessati dalla natura stessa del nuovo sussidio. Per di più, il fatto che i periodi già coperti da precedenti sussidi, non sia più utile al calcolo della durata, in linea definitiva concede a questi lavoratori solo la metà delle settimane di lavoro svolte quest’anno.

Un classico stagionale che lavorerà questa estate per 4 mesi, percepirà grosso modo, solo due mesi di sussidio. Lo scorso anno si intervenne con un provvedimento tampone che bonificò per i beneficiari 2015 i periodi precedenti coperti già da Aspi, Mini Aspi e Requisiti Ridotti. Il problema è che fino ad oggi, nulla è stato fatto per sistemare in maniera strutturale la norma e quindi il rischio concreto è che questi soggetti restino per molti mesi senza reddito.

Il Lavoro in Commissione alla Camera

Ieri come dicevamo, in Commissione Lavoro a Montecitorio, sono state discusse tre risoluzioni provenienti rispettivamente dal PD, M5S e Lega. L’Onorevole Arlotti, in forza al Gruppo Parlamentare del PD, ha chiesto di rettificare la durata della Naspi ai lavoratori stagionali, allungandola e collegandola, come già previsto, alla frequenza di corsi di formazione ed altre attività volte alla nuova inclusione lavorativa tramite i Centri per l’Impiego.

Sempre dal PD la proposta di utilizzare questi lavoratori a cui la Naspi viene prolungata, salvaguardandoli da una evidente penalizzazione, per lavori di pubblica utilità durante i mesi in cui percepiscono il sussidio. Sulla stessa falsariga sono anche le proposte di Movimento 5 Stelle e Lega che spingono sempre di più per allungare la durata del sussidio e per utilizzare i percettori di questa indennità in lavori socialmente utili presso i comuni dove risiedono.

Tutte queste iniziative sono sicuramente di buon auspicio per una soluzione definitiva al problema e seguono il duro lavoro che comitati e gruppi di lavoratori stagionali che hanno avviato diverse iniziative e proposto anche soluzioni.

Infatti, una via perseguita dal Gruppo “Lavoratori Stagionali” di Facebook, lo scorso aprile ha avviato una raccolta firme a carattere nazionale per proporre la loro soluzione del problema. Infatti, si punta a raccogliere adesioni (ne servono 50 mila) per una proposta di Legge ad iniziativa popolare che mira a cambiare il calcolo della durata della Naspi. Oggi un lavoratore stagionale, ottiene una settimana di sussidio ogni due lavorate e la proposta mira a far calcolare la Naspi per i periodi interi, cioè una settimana di sussidio per ogni settimana lavorata.