Manca ormai poco meno di un mese e mezzo all'esame di maturità 2016 e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha colto l'occasione per porgere i migliori auguri ai maturandi che, in questi giorni, stanno già cominciando a ripassare le materie d'esame in vista delle prove che li attendono.
In una brevissima intervista pubblicata sul sito Web diregiovani.it, l'onorevole Giannini si è lasciata andare anche ad alcune confessioni 'segrete' riguardanti la sua maturità: il ministro ha confessato, infatti, di non essere riuscita a conquistare il massimo dei voti.
Ultime news scuola, domenica 8 maggio 2016: Giannini a diregiovani.it 'Ho preso solo 58'
La responsabile dell'istruzione italiana ha raccontato ai microfoni di diregiovani.it la propria esperienza alla maturità, non dimenticando, naturalmente, di fare gli auguri ai futuri esaminandi:
'Spero e credo, cari ragazzi, che la vostra maturità possa essere più affascinante di quanto non fu la mia. - esordisce il ministro, finendo poi per confessare tutta la propria delusione per quello che fu il risultato finale. 'Io presi cinquantotto/sessantesimi, nonostante aspirassi al sessanta: devo dire che l'esame l'ho fatto con passione, emozione e anche con soddisfazione, anche se vi confesso che il risultato è stato un po' deludente.
E' pur vero che, quell'anno, il cinquantotto fu il punteggio massimo che venne dato a me e ad altri due studenti del liceo classico 'Machiavelli' di Lucca, però è anche vero che quando si aspira ad un risultato e non lo si raggiunge, c'è sempre un margine di delusione. Non posso darvi consigli ma posso dirvi che sarà una bella maturità, una maturità in cui si potranno fare tante riflessioni sulla vostra vita, sul vostro essere giovani oggi e quindi studiate, studiate, studiate'.
'C'è delusione quando si aspira ad un risultato e non lo si raggiunge'
E' proprio vero, staranno pensando in questo momento tutti i docenti abilitati che sono stati chiamati a partecipare al concorso. Richiamando le parole del ministro Giannini ('Quando si aspira ad un risultato e non lo si raggiunge, c'è sempre un margine di delusione'), anche gli insegnanti in possesso di un titolo abilitativo avrebbero voluto raggiungere il loro obiettivo, quello dell'immissione in ruolo, senza passare da un inutile concorso. Soprattutto se si tiene conto che già da anni esercitano la professione senza aver ottenuto il debito riconoscimento.