Ci sono circa 10 mila cattedre senza titolare, ma le Gae (Graduatorie ad Esaurimento) sono comunque al collasso. Dopo la loro chiusura nel 2008 e la difficoltà di accedervi la situazione si complica. L'impossibilità di esservi iscritti nasce dalla volontà del Miur di estinguerle. La norma approvata impedisce l'aggiornamento delle GaE che dovrebbe verificarsi ogni tre anni. In linea con quanto disposto dal DM n. 235 del 1° aprile 2014 dovrebbe essere attive nel triennio 2014/2017, mentre resteranno bloccate fino al biennio 2018/2019. Per quanto riguarda le operazioni annuali (inserimento di titoli postumi conseguiti, quali quello sul sostegno) avvengono annualmente e quindi possono essere considerati all'interno di un aggiornamento curricolare, ma questo non muta la situazione.

Non a caso poiché tramite esse è possibile essere immessi in ruolo o chiamati per supplenze. Il Miur ha fornito agli USR (Uffici Scolastici Regionali) indicazioni su come procedere con la proroga dei contratti da supplenze: il loro limite slitta dal 30 giugno al 31 agosto. Il coordinatore nazionale del Gilda degli Insegnanti insorge per chiedere una giusta tutela dei precari.

Gilda degli Insegnanti: quando al tutela per i precari?

Il Gilda degli Insegnanti tuona quindi in tutela dei docenti precari, che tali, paiono, debbano rimanere a dispetto delle 10 mila cattedre vacanti e disponibili che altro non aspettano se non l'assegnazione di titolari. In linea con quanto disposto dalla legge 107/2015 il piano straordinario della Buona Scuola ha disposto che 10 mila docenti circa fossero assegnati su altrettanti cattedre vuote e vacanti poiché non vi era un numero sufficiente di insegnanti a coprire i posti assegnati nella fase 0, A e B.

I contratti prorogati non sono quanti sarebbero dovuti essere ed al 30 giugno mancano meno di due settimane. Questo è l'ennesimo affronto perpetrato nei confronti dei docenti precari, a dispetto della situazione di precarietà nella quale si trovano a vigere essi hanno ricevuto notifica della loro esclusione dal bonus per il merito e la loro esclusione dalla card per l'aggiornamento (quest'ultima consiste in 500 euro erogati dal MEF per consentire l'aggiornamento delle competenze dei docenti tramite l'acquisto di hardware, software, libri, etc..). La voglia di tagliare i costi del Miur crea nuovamente disagi ai docenti che permangono non solo in una situazione di stallo, ma anche di precariato.