Le ultime novità di oggi 18 giugno sulla riforma pensioni 2016/2017 sembrano indicare una contraddizione interna all'operato dello stesso governo Renzi: se lo strumento dell'APE non sembra piacere ma in un modo o nell'altro dà la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, seppur attraverso un 'mutuo' ventennale, l'Europa sembra indicare un'altra strada ai paesi membri. Nella giornata di ieri, infatti, è stato firmato un documento all'Eurogruppo mediante il quale si dettano delle vere e proprie regole agli Stati che compongono l'Unione: il ministro Padoan ha firmato, creando confusione nel già complesso ambito della riforma delle Pensioni in Italia.

Intanto, si segnala il tramonto e il fallimento del disegno di legge 857 di Cesare Damiano; il parlamentare Airaudo, intervistato da IlSussidiario, sottolinea questa sconfitta e di fatto apre a una crisi interna al PD: come si concilia la presenza di Damiano tra i dem, quando, di fatto, le posizioni di Renzi e del suo governo sono agli antipodi?

Le regole dell'Europa: novità riforma pensioni 2016/2017 oggi 18 giugno

L'Eurogruppo ha prodotto un documento all'interno del quale si indicano le strade da seguire e le misure da compiere in ambito pensionistico: a firmare questo protocollo è stato anche il ministro Padoan. Le ultime novità sulla riforma pensioni 2016/2017 di oggi 18 giugno segnalano una situazione se non altro contraddittoria: l'Europa, infatti, ha chiesto che gli Stati dell'Unione mettano in campo politiche di invecchiamento attivo; in parole semplici, si chiedono ai paesi membri misure precise: le persone devono restare sul posto di lavoro più a lungo (e trovare occupazioni più adatte alla loro età) e devono essere ristretti tutti i paletti che permettono l'uscita anticipata dal mondo del lavoro.

La firma di Padoan ha un valore molto importante e pone in rilievo una contraddizione: mentre in Italia, seppur con grandi polemiche, il governo Renzi starebbe lavorando a una riforma pensioni con maggiore flessibilità, in Europa il medesimo esecutivo firma un documento con il quale si impegna ad allungare la permanenza al lavoro delle persone più anziane.

Il fallimento di Damiano e il nodo 'PD': novità riforma pensioni oggi 18 giugno

Ma le ultime novità di oggi 18 giugno sulla riforma pensioni 2016/2017 raccontano anche un'altra storia tutta italiana: il fallimento di Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, e della sua battaglia per il ddl 857, che permetterebbe l'uscita anticipata di 4 anni con il massimo dell'8% di penalizzazione e la Quota 41 per i precoci.

È Giorgio Airaudo a sottolineare come Damiano dovrebbe riflettere sul fatto che il suo ddl, pur essendo stato votato in Commissione, non abbia mai raggiunto la discussione parlamentare. La sua posizione, dunque, risulta essere sempre più contraddittoria all'interno del Partito Democratico: il PD sta perdendo consensi a livello nazionale proprio perché avrebbe perso la sua 'anima' e sarebbe lacerato al suo interno da due tendenze opposte: quella rappresentata da Renzi e i renziani, punta più avanzata del neoliberismo in Italia, e quella rappresentata dalla minoranza dem, che vorrebbe più 'sinistra'. Molti ritengono che Cesare Damiano dovrebbe prendere una posizione più netta sia in Parlamento che all'interno del suo partito. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.