Le ultime novità sulla riforma delle pensioni anticipate di oggi 17 giugno segnalano soprattutto due elementi: il primo riguarda il confronto sui 'tagli' e le 'penalizzazioni', mentre il secondo la questione degli accordi di Renzi con l'Unione Europea. Per quanto riguarda il primo punto, la polemica riguarda il fatto che, secondo il governo, che su questo punto riceve anche il plauso della Furlan, non ci sarebbero penalizzazioni, ma delle rate di ammortamento del debito le quali, però, possono arrivare anche al 20% dell'assegno pensionistico. Il secondo punto, invece, rappresenta un approfondimento sul rapporto tra il premier Renzi e la UE: in parole semplici, l'unico modo per il governo italiano di ottenere più flessibilità sui propri conti sarebbe connesso direttamente al non aumentare la spesa pubblica sulle Pensioni.

Continuano ad arrivare, comunque, critiche molto pesanti all'iniziativa di Renzi: Cremaschi, ex sindacalista Fiom, parla apertamente di 'usura', mentre Poerio della Confedir parla di manovra per 'rastrellare' qualche voto in più.

Penalizzazioni al 20%: proiezioni e news oggi 17/06 riforma pensioni anticipate

Le proiezioni sulle possibili penalizzazioni connesse alla riforma delle pensioni anticipate APE non lasciano ben sperare; si tratta di dati forniti dalla UIL, la quale – accusano in molti – non starebbe 'combattendo' adeguatamente per difendere i pensionandi. Lo strumento dell'APE, al momento, sembra essere dedicato soltanto ai nati tra il 1951 e il 1953; secondo le proiezioni sulle penalizzazioni, ecco cosa accadrebbe a un nato nel 1953: al netto di una pensione di 800 euro e di un anticipo pensionistico massimo di tre anni (dunque 31.200 euro da restituire), la rata sulle 13 mensilità ammonterebbe a 159 euro, portando l'assegno a 641 euro – la percentuale di penalizzazione sarebbe del 17,7%.

Con una pensione netta di 1000 euro, invece, e anticipo sempre di tre anni, la rata sarebbe di 199,64 euro per tutte le 13 mensilità – la penalizzazione, in questo caso, sarebbe del 20%. Per comprendere l'entità di questa forma di penalità, basta pensare che la proposta Damiano prevedeva il 2% per ogni anni di anticipo, fino al massimo dell'8% per chi decidesse di uscire con 4 anni di anticipo.

Renzi e l'UE: news oggi 17 giugno riforma pensioni anticipate

L'attacco al premier Renzi di Poerio della Confedir è molto chiaro: il governo avrebbe convocato soltanto i sindacati confederali e non anche il sindacato dei dirigenti (la Confedir, appunto) perché starebbe cercando di racimolare qualche voto nel suo elettorato storico.

La proposta di riforma delle pensioni anticipate con l'APE, però, non sembra essere un buon strumento per raccogliere il consenso: le critiche piovute sono molto forti e non è detto che il risultato non sia il contrario. Il problema, secondo alcuni commentatori, riguarda soprattutto il rapporto che Renzi ha costruito con l'Europa e le sue istituzioni politiche e finanziarie: per permettere all'Italia un minimo di flessibilità in più sui conti pubblici, il premier avrebbe 'ceduto' sul capitolo pensioni. L'Unione Europea non ha mai nascosto il fatto che considera la riforma pensioni Fornero decisiva per la tenuta del sistema economico italiano: Renzi avrebbe dunque le mani legate e starebbe cercando una soluzione di compromesso quanto mai difficile. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.