Sulla riforma Pensioni la minoranza del Partito democratico mette puntini sulle i dopo la proposta dell'Anticipo pensionistico (Ape) illustrata nei giorni scorsi dal governo ai sindacati e che sostanzialmente riguarda l'uscita anticipata con il prestito previdenziale ventennale che i parlamentari pentastellati hanno già definito come l'ennesimo regalo alle banche che hanno già beneficiato in questi anni di diversi provvedimenti dell'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi.

Pensioni, Damiano: l'Ape di Renzi sia rivolto a tutti i lavoratori

Una misura sperimentale che coinvolgerebbe i lavoratori nati tra il 1951 e il '55, come hanno spiegato ai leader sindacali il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Stefano Nannicini, entrambi del Pd.

"L'accesso anticipato alla pensione - ha commentato oggi il presidente della commissione Lavoro della Cmera dei Deputati - deve essere di almeno quattro anni rispetto all'attuale traguardo". Dunque la pensione anticipata quattro anni prima rispetto ai requisiti richiesti dalla legge Fornero, ovvero 66 anni e sette mesi di età per l'accesso alla pensione di anzianità. Inoltre, secondo Cesare Damiano, la flessibilità in uscita per l'accesso a nuove formule di prepensionamento non può essere rivolta solo ad alcune categorie di lavoratori ma "deve riguardare - ha sottolineato il parlamentare della minoranza dem in una nota - tutti i lavoratori".

No penalizzazioni per lavoratori precoci e impegnati in mansioni usuranti

Restano sul tavolo del confronto, che Damiano auspica possa svolgersi anche sul piano parlamentare, le questioni dei lavoratori precoci che reclamano la formula della quota 41 per l'accesso al pensionamento e maggiori tutele previdenziali per i lavoratori impegnati in lavori usuranti oltre che misure ad hoc per chi è rimasto disoccupato.

"Vanno azzerate le penalizzazioni - ha detto il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - per i lavoratori precoci, per chi svolge un lavoro usurante e per gli invalidi e, naturalmente - ha sottolineato Damiano - per chi il lavoro lo ha perso". Al di là del nuovo clima sereno instauratosi tra esecutivo e parti sociali nell'ambito del confronto sulla riforma pensioni restano ancora diversi nodi da sciogliere per trovare una soluzione convincente, credibile e ampiamente condivisa anche dalle forze politiche e parlamentari che dovranno poi dare il via libera finale alla legge di Stabilità 2017.