Le ultime news sul fronte pensionistico ed in particolare sulle tematiche Pensioni precoci e opzione donna giungono un po' dai social e un po' dalle ultime dichiarazioni dei sindacati. Che paiono dissociarsi dall'unica strada che pare attualmente percorribile per il Governo e per l'economista Cazzola, ossia l'APE, assegno anticipato. Per i lavoratori il doversi interfacciare con una banca per poter riuscire ad accedere alla pensione, dovendo contrarre un prestito ventennale è una proposta che sfiora il ridicolo e mai, specietra i lavoratori precoci, potrà trovare accoglimento.

Dello stesso parere le donne iscritte al gruppo 'opzione donna proroga al 2018' e quelle nate nel 57-58 rimaste escluse dalla passata legge di stabilità, che attendono con ansia l'esito del 'contatore' e continuano a interfacciarsi con politici di spicco al fine di capire le reali intenzioni del governo circa il proseguo della sperimentazione. Insomma tutti si chiedono: cosa bolle in pentola, quale proposta di flessibilità in uscita verrà accolta dal Governoe resa spendibile nella prossima Legge di Stabilità?

Capitolo a parte per pensioni precoci e donne: utopia o realtà?

I sindacati si dicono molto scettici nei confronti dell'Ape; per Susanna Camusso, ad esempio,intervenuta da Pavia, il lavoratore andrebbe incontro ad eccessive penalizzazioni che per andare in pensione,dice,dovrebbe contrarre una sorta di mutuo come per acquistare casa.

Una richiesta davvero eccessiva nei confronti dei lavoratori che continuano a vedere leso il loro diritto pensionistico.La leader della Cgil ha precisato, come riporta il Manifesto, che vi è attualmente troppo entusiasmo intorno alla proposta APE, con il meccanismo ventennale delle banche. La proposta che affascina in Governo, vede noi, aggiunge, molto prudenti.

Le fa eco anche Landini, Fiom, che sostiene che per ridurre l'età pensionabile bisognerebbe pensare ad una riforma strutturale della Fornero, al fine di aiutare anche i giovani. Ragione per cui "un sistema contributivo non può essere accettato".

Precoci, esodati e opzione donna: decisivi i prossimi incontri

Il prossimo 23 giugno vi sarà il nuovo incontro tra Governo e sindacati.

Il dubbio che sorge ad alcune categorie di lavoratori come precoci, donne e esodati e se quanto meno per loro si apriranno, come spesso detto, dei capitoli previdenziali a parte. Per quanto concerne gli esodati Poletti ha dichiarato attraverso la sua pagina Facebook che la questione è già stata affrontata con i sindacati e che si parlerà nelle opportune sedi di un'eventuale ed ultima salvaguardia. Per quanto concerne precoci e donne sono stati i sindacati nel primo caso a rassicurare i lavoratori, al termine dell'incontro del 14 giugno scorso, dicendo loro che il Governo ha chiara la loro posizione e che verranno trattati come capitolo a parte. Mentre per quanto concerne le donne Vania Barboni e Maria Antonietta Ferro, amministratrici del gruppo 'opzione donna proroga al 2018', hanno incontrato il collaboratore di Tommaso Nannicini, il Prof.

Galasso, e l'assistente dell'On, Maria Luisa Gnecchi, Cavallo, con i quali si è affrontata la questione opzione donna. Il colloquio proficuo, scrivono sulla pagina ufficiale facebook le amministratrici, ha portato alla certezza che la questione opzione donna non è stata accantonata ma fa parte dell'agenda politica del Governo. Le lavoratrici hanno poi avuto modo di incontrare anche personalmente Nanniciniche ha confermato che vi sarà un dialogo con tutti gli attori in gioco. Non resta che attendere i prossimi incontri decisivi, il 23 ed il 28 giugno, per capire le reali intenzioni del Governo e cosa bolle in pentola per quanto concerne il capitolo previdenziale.