Una studentessa insultata fuori dalla Scuola da un gruppo di coetanei, addirittura una quindicina di ragazzi: è accaduto all'Istituto Comprensivo 'Corrado Melone' di Ladispoli, con tanto di riprese con il cellulare. Un altro, l'ennesimo atto di bullismo e purtroppo non c'è nulla di nuovo nella notizia, tristemente comune a diversi altri casi accaduti in diverse zone d'Italia.

A questo proposito, però, vorremmo soffermarci sulla lettera che il dirigente scolastico dell'istituto, il professor Riccardo Agresti, ha indirizzato al sito terzobinario.it.

Le parole del preside sono particolarmente eloquenti: viene puntato il dito nei confronti di quei genitori che non sanno neppure dove si trovino i propri figli, nemmeno di notte, ma poi sono quelli che si appostano in prima linea per difenderli, anche di fronte all'evidenza.

Ultime news scuola, sabato 18 giugno 2016: ragazza insultata da 15 coetanei e ripresa col cellulare

Se i ragazzi non imparano dai genitori, la Scuola può fare ben poco, perchè la scuola ha il compito di istruire, ai genitori, invece, viene affidato principalmente il compito di educare. Il preside dell'IC 'Melone', notoriamente conosciuto come un istituto particolarmente rigido e severo dal punto di vista disciplinare, cita una mamma che, per giustificare il proprio figlio che, con un calcio, aveva rotto la gamba ad un compagno, ha accusato la 'vittima' di avere le ossa fragili...

Il preside: 'So i nomi di quei ragazzi, non passeranno l'Esame di Stato e se ne dovranno andare'

Il dirigente è venuto a sapere i nomi di quei ragazzi e ragazze che hanno aggredito quella povera giovane: ai loro genitori 'vigliacchi' viene chiesto di presentarsi immediatamente in segreteria per chiedere il nulla osta per il trasferimento in altre scuole più tolleranti verso le violenze, oltre al fatto che 'farò in modo che non superino l'Esame di Stato che stanno affrontando attualmente'.

Il preside non esita anche a parlare di 'attacco' da parte dei giornali che cavalcano la facile onda del buonismo.

'A scuola siamo lasciati soli e per giunta attaccati dai giornali buonisti'

A questo proposito si racconta un episodio che ha avuto per protagonista un ragazzo che, per paura delle botte dei genitori, è stato fuori tutta notte e ritrovato dai Carabinieri di Roma la mattina dopo: il ragazzo era stato segnalato da una docente per aver mostrato un video pornografico ai suoi compagni.

Risultato? Il fratello del padre del ragazzo ha minacciato di 'spezzare le gambe' all'insegnante e un giornale ha parlato di responsabilità della scuola nel caso in cui il ragazzo avesse commesso qualche sciocchezza.L’errore di molti genitori, conclude Riccardo Agresti, è che ci si accorge di avere dei figli solo quando li si è persi.