Il dicasterodell'Istruzione di Stefania Giannini non intende dar seguito alla sentenza del 23 giugno 2016. Circa tre settimane fa, infatti, il Tribunale amministrativo regionale aveva ordinato la sospensione della chiamata diretta degli insegnanti in attuazione della legge del 13 luglio 2015 per le assunzioni del personale docente. La questione riguarda i professoriimmessi in ruolonelle ultime due fasi della Buona scuola (B e C) dell'anno scolastico 2015-2016: a questi insegnanti non sarà possibile assegnare la titolarità della sede, nonostante l'incostituzionalità sollevatadai giudici del Tribunale amministrativo regionale su questo punto con l'ordinanza numero 241.
Chiamata diretta docenti fasi B e C Buona scuola: torna tutto in gioco?
Secondo quanto scrive il quotidiano Italia Oggi, il ministero dell'Istruzione starebbe continuando a non considerare la sentenza del Tar in quanto la prima fase della mobilità dei docenti per il 2016-2017 sarebbe ormai alle spalle e, pertanto, dare esecuzione alla sentenza stessa significherebbe annullare tutti i movimenti degli insegnanti già decretati. Conseguentemente, insorgerebbe un ampio contenzioso con il rischio di rifare tutte le operazioni di mobilità ad anno scolastico già iniziato da oltre un mese se il Tribunale amministrativo dovesse emettere un differente giudizio di merito. Infatti, la prossima udienza di merito del Tar è in agenda per il 20 ottobre 2016.
Neoassunti scuola fasi B e C: ricorso o referendum?
In più, la chiamata diretta dei presidi, oltre ai possibili contenziosi giudiziari, sta dando vita alla protesta collettiva guidata dai sindacati: infatti si stanno raccogliendo le firme per arrivare al referendum abrogativo delle norme che sono state introdotte per regolamentare il mondoScuola che andrebbero a violare la libertà di insegnamento.
L'argomentazione dei firmatari è da ricercare nella strutturafortemente gerarchica che, con tali norme, si vorrebbe introdurre nel rapporto tra i dirigenti scolastici ed i professori. Ed il conferimento di incarichi, proprio con la chiamata diretta, e la possibilità che i presidi non rinnovino l'incarico al termine dei tre anni ne sono una diretta testimonianza.