L'ennesimo ritardo nella pubblicazione dei trasferimenti dei docenti per la mobilità nella Scuola 2016 è stato accompagnato dalla nota del ministero dell'Istruzione con le dovutescuse. Nella nota si fa riferimento al nuovo calendario di pubblicazione degli esiti della mobilità interprovinciale dei docenti delle scuole elementari che è prevista per domani, venerdì 29 luglio 2016. Finora si conoscono solo i movimenti dei cinquemila docenti delle scuole dell'infanzia: interessati alle scuole elementari sono almeno trentaduemila insegnanti oltre, ovviamente, a quelli delle scuole medie e superiori.In tutto, la mobilità 2016 interesserà all'incirca centomila docenti.
Mobilità interprovinciale 2016: quando la pubblicazione degli esiti delle domande?
Tra le cause dei ritardi, il quotidiano Il Sole 24 Ore mette al primo posto i nuovi meccanismidella mobilità straordinaria 2016/2017. Infatti, la nuova assegnazione delle sedi dei docenti per ambiti territoriali complica le operazioni in maniera notevole. Tanto più che alcune province più popolate, come quella di Milano, sono suddivise addirittura in due ambiti, con un numero elevato di scuole per ciascuno. L'articolo del quotidiano economico termina con l'accettazione delle scuse, anche se auspica che il ministero faccia chiarezza sui motivi di tali ritardi. In realtà, ridurre le motivazioni dei disservizi al solo meccanismo degli ambiti territoriali è riduttivo.
Infatti, il problema è anche quello della mancanza di comunicazione di quanti docenti andranno in pensione a partire dal prossimo 1° settembre.
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Come può il Miur procedere con la mobilità se non sa quanti docenti andranno in pensione?
A poco più di un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico, infatti, soltanto nella giornata di oggi, 28 luglio 2016, dopo cinque scadenze andate a vuoto, gli uffici scolastici dovranno trasmettere all'Inps l'elenco dei docenti che, posizione contributiva, giuridica e stipendiale alla mano, potranno andare in pensione e non rientrare in classe per il nuovo anno scolastico.
Tale prospetto è indispensabile per l'Inps, affinché l'istituto di previdenza possa emettere il decreto di pensione. Ma lo è anche per il ministero per conoscere le necessità di docenti per il prossimo anno scolastico. Fino ad oggi, infatti, il ministero dell'Istruzione ha disposto le operazioni di mobilità provinciale ed interprovinciale senza i dati definitivi e, soprattutto, ufficiali di quanti docenti andranno in pensione il 1° settembre prossimo.
Non si ha, pertanto, un numero ufficiale di quante cattedre saranno lasciate vacanti. Come è stato possibile predisporre le operazioni di mobilità basandosi semplicemente sui dati non ufficiali del sottosegretario Toccafondi che sommano 25.630 docenti in pensione al 1° settembre?