Continua ancora il dibattito sui lavoratori usuranti e precoci anche se nessuna proposta ufficiale è arrivata in merito. I sindacati Cgil, Cisl e Uil continuano a chiedere interventi al fine di concedere una maggiore flessibilità in uscita a migliaia di lavoratori che hanno iniziato a versare prima del raggiungimento del 18 esimo anno di età e coloro che svolgono mansioni particolarmente faticose.

Precoci, Lamonica: 'nessuna risposta dal Governo'

"Assieme a Cisl e Uil abbiamo chiesto di dare la possibilità, con le regole del sistema previdenziale, a chi vuole andare in pensione qualche anno prima.

Ma la nostra proposta parla anche di lavoratori precoci, lavori usuranti e pensione anticipata ed esodati", ha affermato il dirigente della Cgil Vela Lamonica, ricordando che tuttora nessuna risposta concreta è arrivata dall'esecutivo.

Una vera e propria croce che i lavoratori precoci sono stati costretti a portare dal lontano 2011, momento in cui è stata varata la tanto odiata Legge Fornero che, allungando ulteriormente l'età pensionabile ha allontanato sempre di più il loro diritto a pensione.

Governo disponibile a riaprire su Quota 41

Nonostante il Governo sia impegnato sull'Ape,sembra aver dato la piena disponibilità sui temi riguardanti Quota 41 per i precoci e i lavoratori usuranti. Parole rassicuranti pronunciate dal segretario generale dello Spi-Cgil che lasciano sperare ancora una volta le categorie coinvolte.

Resta fermo al palo, invece, il capitolo inerente lo stop alle ricongiunzioni onerose che darebbe la possibilità di unificare i contributi versati in più gestioni previdenziali senza ulteriori costi per il lavoratore, in modo tale da poter raggiungere i requisiti per il pensionamento. Stando alle parole della sindacalista, infatti, sarebbe necessaria una misura strutturale al fine di allargare la platea dei potenziali beneficiari.

Il sindacato dello Spi, si concentra anche sull'anticipo pensionistico proposto dallo stesso Renzi, che dovrebbe essere un intervento a costo zero per lo Stato, ma potrebbe gravare sulle tasche dei lavoratori. "Ci attendiamo una proposta di mutuo, cioè il lavoratore dovrebbe sottoscrivere un prestito con il sistema bancario e assicurativo", ha affermato ancora Lamonica.