Mentre si avvicina inesorabilmente l'avvio delle discussioni parlamentari in merito alla legge di stabilità 2017, cominciano a chiarirsi i confini della misura di flessibilità previdenziale in discussione tra Governo e sindacati. Se da un lato è ormai chiaro a tutti che i dettagli precisi verranno resi noti proprio in coincidenza con l'avvio dei lavori parlamentari, dall'altro lato sono ormai note le fondamenta sulle quali verrà costruito l'anticipo pensionistico tramite APE. Si tratta di un meccanismo che sarà fruibile a partire dai 63 anni e 7 mesi in favore di coloro che avranno raggiunto almeno 20 anni di contribuzione.
Altro punto sicuro, vista la conferma arrivata in una delle precedenti conferenze stampa tenute dal Ministro del lavoro Poletti e dal Sottosegretario Nannicini, il fatto che l'opzione di uscita flessibile dal lavoro verrà aperta a tutti i contribuenti che raggiungeranno i parametri appena esposti, sia che essi risultino iscritti a gestioni private, pubbliche o del lavoro autonomo. Ma le sicurezze terminano purtroppo qui, perché molti dettagli fondamentali per comprendere la reale convenienza dell'opzione restano ancora ignoti. Vediamo perché.
Pensioni e uscite tramite APE: dalla Camera si chiede estensione dell'intervento
Uno dei punti di discussione più accesi riguarda proprio il problema dell'età anagrafica di accesso alla pensione anticipata.
Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano ha chiesto più volte di intervenire in favore di un'estensione della platea, includendo i nati del '54 rispetto alla fascia '51 - '53 attualmente delineata come destinataria della misura. Vi sarebbe poi da definirela questione della penalità da applicare sul futuro assegno previdenziale, che secondo uno studio della Uil nei casi peggiori potrebbe arrivare a pesare fino al 20% sull'importo lordo del futuro assegno.
Sempre dalla Camera si chiede però che tale penalizzazione non venga applicata nei casi in cui il pensionando stia vivendo situazioni di disagio, come avviene ad esempio per lavoratori precoci, disoccupati in età avanzata, invalidi e persone che hanno svolto lavori usuranti.
Riforma pensioni, l'Inps si prepara ai nuovi scenari di flessibilità
Nel frattempo anche l'Inps si prepara ad un possibile intervento sulle comparto, visto che se la misura fosse effettivamente approvata con la prossima legge di stabilità potrebbe diventare operativa già all'inizio del 2017. Negli scorsi giorni il Presidente Tito Boeri ha affermato che l'istituto si sta organizzando per fare fronte a nuovi scenari, riprendendo la questione durante la conferenza stampa organizzata per la presentazione del XV rapporto annuale Inps. Anche in questo caso bisognerà attendere che vengano definiti i dettagli attuativi della misura, a partire della questione relativa all'eventuale accredito di contributi figurativi in favore dei lavoratori.
Di sicuro vi sarà anche la possibilità di fruire dei fondi accumulati in eventuali piani pensionistici integrativi per limitare o annullare la penalizzazione, un'occasione che però non può essere generalizzata visti i livelli storici di adesione al pilastro previdenziale privato.
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