Un nuovo caso scuote il mondo della Scuola, per quanto riguarda la procedura della cosiddetta 'chiamata diretta' dei docenti. Si tratta di una situazione dai risvolti politici piuttosto gravi e che potrebbe arrivare in Parlamento perché sono stati attivati anche alcuni rappresentanti nazionali del M5S. Le ultime notizie avevano parlato di Dirigenti Scolastici che avevano espresso la preferenza sulla base della residenza dei docenti o avevano richiesto l'esposizione di una lezione frontale improvvisata in sede di colloquio. La richiesta è che il Miur stia più attento e si faccia sentire maggiormente su queste vicende, anche se, per il momento, i rappresentanti del governo parlano soltanto degli aspetti positivi dell'intera riforma.

L'unico ad aver espresso una presa di posizione molto dura è stato Max Bruschi, il quale è stato attaccato però dalle associazioni dei dirigenti scolastici. Il problema resta la poco chiara procedura di valutazione dell'operato dei dirigenti scolastici. Ecco, comunque, il caso che segnaliamo.

Opinioni politiche come criterio? Le richieste di un DS al colloquio per la chiamata diretta

L'ultimo caso segnalato sulle procedure della chiamata direttaviene considerato in assoluto il più grave. Un Dirigente Scolastico di una scuola dell'estremo Sud d'Italia, nonché presidente regionale dell'ANP, avrebbe fatto alcune domande ai candidati di carattere squisitamente 'politico'. La prima riportata è la seguente: 'che ne pensa delle proteste contro la mobilità scuola 2016/2017 e in generale della legge 107/2015?'.

Si tratta di una domanda assolutamente fuori contesto volta a indagare più che altro le posizioni e le opinioni politiche dei docenti. Durante il colloquio il Dirigente Scolastico avrebbe definito 'piagnoni' quei docenti che protestano per essere stati spostati lontano da casa, anche perché la medesima procedura di mobilità assoggetterebbe anche gli stessi Dirigenti Scolastici.

I candidati hanno parlato di un atteggiamento da parte del preside in questione fortemente mortificante e umiliante e si sono rivolti ad alcuni politici nazionali del M5S. la speranza è che si riesca a portare in Parlamento la vicenda mediante un'interrogazione parlamentare magari rivolta al ministro Giannini in persona. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.