La questione della 'chiamata diretta'sta creando grande nervosismo e qualche problema anche a rappresentanti importanti del Miur. Le denunce di illecito si moltiplicano, anche perché le interpretazioni delle linee guida da parte dei dirigenti scolastici spesso si presentano come non pienamente rispondenti alle richieste ministeriali. C'è stata la vicenda del video a figura intera, come quella di una Scuola di Vercelli che ha chiesto una sorta di prova concorsuale per poter scegliere al meglio i candidati. Le denunce dei docenti sono molteplici e sulla questione è intervenuto in maniera molto 'dura' l'ispettore del MiurMarco (Max) Bruschi, il quale è stato a sua volta attaccato in maniera frontale dall'associazione Dirigentiscuola.

Il tutto potrebbe finire in Parlamento.

Max Bruschi e la 'chiamata diretta' dei docenti scuola

L'ispettore MiurMax Bruschi ha pubblicato sul suo profilo Facebook alcune dichiarazioni molto dure nei confronti dei Dirigenti Scolastici che non si stanno attenendo alle linee guida emanate dal ministero sulla chiamata diretta. Sotto la spinta di innumerevoli denunce da parte dei docenti (che potrebbero trasformarsi in altrettanti ricorsi al TAR), Bruschi aveva dichiarato, con parole 'poco tenere', che i presidi stanno commettendo troppi errori e che dovrebbero attenersi maggiormente alla normativa. La frase che ha fatto infuriare l'associazione Dirigentiscuola è stata la seguente: Bruschi invita i Dirigenti Scolastici che commettono 'errori' a pregare di non avere lui come ispettore per la valutazione del loro operato.

L'associazione ha dichiarato che è inaccettabile un'intimidazione di questo tipo.

La risposta di Dirigentiscuola sulla 'chiamata diretta' dei docenti scuola

La risposta dell'associazione Dirigentiscuola alle esternazioni di Max Bruschi sulla 'chiamata diretta'è stata molto dura. Il ministero dovrebbe essere dalla parte dei presidi che stanno subendo attacchi da tutte le direzioni per il loro operato non di certo semplice a causa di una riforma con tempistiche molto strette.

Il comunicato parla di dichiarazioni 'gravissime' di Max Bruschi e di 'intimidazioni' che non possono essere accettate per una questione di deontologia professionale: un dirigente tecnico del Miur non dovrebbe esprimersi in questi termini su un profilo pubblico. Della medesima opinione è anche l'ANP che sottolinea come nessuno dovrebbe rilasciare dichiarazioni di questo tipo se ha un ruolo pubblico.

Stando a quanto riportato da La Tecnica della Scuola, il caso Max Bruschi potrebbe finire anche in Parlamento con un'interrogazione al Ministro Stefania Giannini. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra destra.