Anche in quest'ultima settimana di agosto uno dei temi principali è stato quello delle Pensioni. Le novità più importanti riguardano le dichiarazioni rilasciate da Giuliano Poletti nel corso di un'intervista al Corriere della Sera, parole riprese anche dal sito del Partito democratico. Oltre all'intervista del ministro del Lavoro, vanno anche sottolineate le parole del portavoce dei lavoratori precoci, Roberto Occhiodoro, il quale ha lanciato la personale piattaforma della categoria, con le richieste dei precoci al governo.

Le richieste dei lavoratori precoci sulle pensioni

Sulla pagina ufficiale Facebook i lavoratori precoci hanno voluto dire la loro sull'imminente riforma pensioni che il governo si appresta a discutere nei prossimi incontri con i sindacati, con il pacchetto previdenziale che, salvo cambiamenti dell'ultima ora, dovrebbe entrare da subito nella Legge di Stabilità per il 2017. La richiesta madre continua ad essere la stessa da più di un anno a questa parte: 41 anni per tutti. Da sottolineare per tutti, perché le ultime dichiarazioni di Nannicini fanno pensare che non tutti i precoci saranno raggiunti tra virgolette dalle misure allo studio dal governo, come ad esempio il bonus contributivo di 4 o 6 mesi, che non spetterebbe, così come è stato progettato, a tutti i precoci, ma soltanto a coloro che dimostrino di aver versato un anno di contributi prima della maggiore età.

Inoltre i lavoratori precoci chiedono la cancellazione delle penalizzazioni dopo il 2017 ed esprimono la propria contrarietà all'Ape.

Le priorità di Poletti per il pacchetto pensioni

In una recente intervista al Corriere della Sera Giuliano Poletti ha espresso quelle che per lui sono le priorità del pacchetto pensioni, su cui la decisione finale spetterà al Consiglio dei Ministri.

Tre i principali 'motori' della prima fase della riforma: Ape, vale a dire l'anticipo pensionistico, soluzione alle ricongiunzioni onerose e sostegno alle pensioni minime. Il tempo stringe. Il referendum costituzionale è vicino, la partita delle pensioni deve essere risolta prima dell'inizio dell'altro "match" vitale per il governo e la figura stessa di Renzi, come peraltro fatto osservare in più di un'occasione da Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e attuale presidente della commissione lavoro alla Camera dei Deputati.

L'Ape, alla fine della fiera, dovrebbe essere realtà già dal 1 gennaio 2017, nonostante restino, da parte dei sindacati, ancora delle perplessità circa il meccanismo dell'anticipo pensionistico. Per ulteriori aggiornamenti sulle pensioni e sulle richieste dei lavoratori precoci cliccate Segui in alto a destra.