Le ultime novità Pensioni di oggi 19 agosto si concentrano nuovamente sulla situazione di scontro che si sta producendo all'interno del governo Renzi. Le posizioni sono molto variegate. Innanzitutto, c'è chi ritiene che la riforma pensioni sia fondamentale, ma suggerisce due strade differenti: la prima è quella dell'APE e di misure sulle pensioni minime – secondo laRepubblica, sarebbe la linea di Matteo Renzi; la seconda chiede, invece, misure più articolate, dal bonus precoci a quello per i lavori usuranti passando per il 'problema' delle ricongiunzioni, anche attraverso un investimento di risorse maggiore – sarebbe la linea, ad esempio, di Cesare Damiano.

Infine, c'è chi ritiene che la riforma pensioni non debba essere una priorità: si tratta della posizione del viceministro Zanetti, il quale ha sottolineato la necessità per l'Italia di ripartire con la crescita, soprattutto dopo i dati negativi dell'Istat.

Cesare Damiano e le ultime novità pensioni oggi 19 agosto

Le ultime novità pensioniparlano delle dichiarazioni di Cesare Damiano. L'ex ministro del Lavoro è stato per lungo tempo il vero paladino, interno al PD, della necessità di una riforma pensioni: le sue battaglie sono note, soprattutto per quanto riguarda gli esodati. Grande stupore, dunque, hanno suscitato alcune sue uscite in cui è sembrato appoggiare l'idea di un'uscita anticipata mediante debito pensionistico, la cosiddetta APE.

Anche in queste sue ultime dichiarazioni, Cesare Damiano ha chiesto ufficialmente al governo Renzi di non rinviare per l'ennesima volta la riforma pensioni: pur consapevole della differenza tra le varie posizioni, quello che l'esecutivo dovrebbe fare è mettere sul piatto almeno 2 miliardi per la maggior parte delle misure di cui si sta discutendo.

Resta, comunque, un dato di fatto: il PD, in vista del referendum costituzionale, si è compattato intorno alla proposta di riforma APE, che però sembra non piacere e avere poco appeal per i diretti interessati.

La via d'uscita (im)possibile: ultime novità pensioni oggi 18 agosto

Sembra che la via d'uscita, sulla riforma pensioni, sia impossibile.

A sostenerlo, con un post su Facebook, è stato il giornalista Enrico Mentana. Il direttore del Tg di La7, infatti, ritiene che il problema sia culturale: al di là della riforma, l'unico dato di fatto vero è che gli italiani 'vogliono' rimanere al loro posto di lavoro, non lasciando spazio alle nuove generazioni. La sua posizione non è piaciuta, perché è sembrata élitaria: soltanto chi svolge una mansione 'dignitosa' e poco stancante potrebbe voler rimanere sul posto di lavoro, mentre chi svolge mansioni usuranti o lavora da quando ha 15 anni (i lavoratori precoci) sarebbe ben lieto di poter uscire senza penalizzazioni. Come via d'uscita sembra essere veramente impossibile: i dati sulla 'crescita zero' mostrano come l'Italia non sia riuscita a ripartire dal punto di vista economico.

Se si volesse mettere in campo una reale riforma pensioni dovrebbero essere toccati i privilegi e le pensioni d'oro, ma, su questo punto, sia Renzi sia il suo sottosegretario Nannicini sono stati chiari più di una volta: non si seguirà la strada del contributo di solidarietà inaugurato dal governo Letta. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.