Duro affondo di Cesare Damiano contro Enrico Zanetti in merito all'eventuale ridimensionamento del pacchetto sulle Pensioni nella Legge di Stabilità, dove riveste un ruolo fondamentale la pensione anticipata 2017. Il presidente della commissione Lavoro alla Camera non cede di un millimetro di fronte alle ultime dichiarazioni di Zanetti, secondo cui la priorità deve essere affidata alle risorse per il rinnovo del contratto degli statali, e solo successivamente alla flessibilità delle pensioni. Parole che aprono un caso all'interno della stessa maggioranza.

"Priorità alla modifica della riforma Fornero"

Zanetti, nell'arco di 48 ore, ha ricevuto già due risposte pesanti da parte di esponenti dello stesso governo. Nencini da una parte, Damiano dall'altra, accorsi in difesa della riforma pensioni. Per l'ex ministro del Lavoro ridimensionare il tema delle pensioni sarebbe un errore suicida da parte dell'esecutivo. In un'intervista concessa a Il Giornale, il parlamentare del Partito democratico ha detto senza mezzi termini che c'è il rischio di un conflitto politico e sociale nel caso Renzi dovesse abbandonare al loro destino i pensionati.

Che l'introduzione della pensione anticipata per il 2017 stia a cuore a Damiano non lo scopriamo di certo oggi. Fin dopo la netta sconfitta alle ultime amministrative l'esponente dem ha battuto su questo tasto a più riprese, sottolineando come il governo dovesse riavvicinarsi ai cittadini, dando loro le risposte alle domande poste da ormai troppo tempo.

Idee, concetti ripetuti anche nell'intervista a Il Giornale, con il tema sociale che può e deve essere il motore di tutto.

In questi ultimi due anni Cesare Damiano è diventato la figura di riferimento delle pensioni, più anche di Tito Boeri, il presidente dell'Inps. Ancora oggi continua la sua personale lotta per gli esodati (ottava salvaguardia) e i lavoratori precoci (quota 41).

Si è detto favorevole anche all'Ape, su cui i sindacati e il governo, nelle figure di Nannicini e Poletti, hanno discusso durante tutta l'estate. Qualora l'Ape non dovesse figurare nel testo della prossima legge di Stabilità sarebbe un clamoroso autogol.

Rimanendo in tema di lavoratori precoci, Enrico Zanetti è evidentemente "sfortunato", diciamo così.

Già in passato il vice ministro dell'Economia si era attirato le antipatie dei precoci dopo la strenua difesa della riforma Fornero. Ricordiamo che Zanetti è il segretario di Scelta Civica, il partito fondato dall'ex premier Mario Monti, in carica quando venne varata la nuova riforma delle pensioni, che tante critiche ha ricevuto in questi 4 anni. Spetterà a Renzi decidere quale linea seguire. Una scelta decisiva anche per l'esito del referendum di ottobre.