Siamo arrivati al rush finale. Le misure per la pensione anticipata 2017 verranno discusse oggi dal governo con i sindacati. Novità sostanziali non ci sono, anche se la soluzione per i lavoratori precoci può essere considerata tale. Ma non si parlerà soltanto di precoci. Sul tavolo anche l'Ape, il 'famigerato' anticipo pensionistico attraverso il prestito bancario, l'allargamento di coloro che beneficeranno della quattordicesima, la questione delle ricongiunzioni onerose e quella relativa ai lavori usuranti.

Ape

Nella giornata odierna dovrebbe arrivare il semaforo verde per l'Ape, l'uscita anticipata per gli over 63 (tre anni di anticipo sul limite imposto dalla riforma Fornero) che si attua attraverso un prestito bancario di 20 anni gestito dall'Inps e che prevede una penalizzazione, in certi casi, anche del 15 per cento sull'assegno pensionistico per i 20 anni del prestito.

Il prestito sarà gestito dall'Inps e le assicurazioni copriranno il rischio di morte del pensionato prima che il prestito sia scaduto.

Lavoratori precoci

Quota 41 si farà. I lavoratori precoci che usufruiranno dell'uscita con 41 anni di contributi saranno coloro che hanno lavorato per 52 o 104 settimane prima dei 18 anni (1 o 2 anni di contributi), con il governo che riconoscerà loro un bonus di 4 o 6 mesi. I precoci, dopo tante battaglie, vedono la luce in fondo al tunnel, anche se l'ultima richiesta è quella di estendere quota 41 a tutti i lavoratori, anche coloro che hanno iniziato a lavorare da 19 anni oppure hanno lavorato un tempo inferiore rispetto alle 52 o 104 settimane indicate dall'esecutivo.

Ricongiunzioni non onerose e quattordicesima

Si va verso a ricongiunzioni dei contributi versati in gestioni diverse non onerose, vale a dire gratuite, a differenza di quanto avviene oggi, con il contribuente che deve versare un onere in caso di ricongiunzione.

Se la proposta dovesse andare in porto, si tratterebbe di una vittoria anche per Cesare Damiano e Tito Boeri, che avevano spinto verso questa decisione. Capitolo quattordicesima. A beneficiare del cosiddetto bonus dovrebbero essere tutti coloro che percepiscono un assegno mensile fino a 1.250 euro (il limite precedente era di 750 euro), con la platea che raddoppierebbe come numero.

Lavori usuranti

All'interno delle misure che il governo presenterà ai sindacati quest'oggi rientrano anche le cosiddette attività usuranti. Il ministro del Lavoro Poletti, come sottolinea Il Sole 24 ore, ha parlato di semplificazioni per gli usuranti. Inoltre per coloro che svolgono lavori usuranti ci potrebbe essere il blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita. Questo aspetto però, stando sempre al quotidiano di Confindustria, rientrerebbe nella seconda fase della riforma.