Non finiscono mai le novità introdotte dalla Buona Scuola del Governo Renzi: mentre ancora impazza il caos relativo alla mobilità che sta gettando nello sconforto moltissimi insegnanti del sud unitamente alle troppe e inaspettate bocciature alle prove del concorso, ulteriori cambiamenti si apprestano a scuotere il mondo della scuola in autunno. Nel corso di un’intervista al Sole24Ore infatti il ministro Giannini ha annunciato un autunno con qualche novità: dall’alternanza scuola-lavoro alla valutazione del merito dei docenti passando per la “carta dei diritti e doveri degli studenti”.

Tuttavia forse il cambiamento più radicale è quello su cui ci sarà più da discutere: l’eliminazione di un anno alle scuole superiori che potrebbe così portare a dei “licei brevi” della durata di 4 anni.

Diploma a 18 anni: in arrivo il provvedimento

A finire sotto la lente delle velleità riformatrici della squadra di governo è stata questa volta la durata dei licei italiani, troppo lunga rispetto agli altri colleghi europei. Si tratta in realtà di un’idea non affatto nuova ma che ha messo il dibattito politico in stallo fin dai tempi del 2001, quando fu sotterrata la riforma Berlinguer. Si tratta nello specifico di allineare il nostro sistema scolastico a quello degli altri paesi europei consentendo così agli studenti di frequentare un anno di superiori in meno e diplomarsi a 18 anni anziché a 19.

In Italia, a dirla tutta, i licei brevi esistono già: sono undici in tutto e consentono effettivamente di diplomarsi in anticipo per quella che è per ora una fase di sperimentazione. Ora, dopo aver cambiato idea rispetto al progetto di estensione dell’esperimento bloccato nel 2014, la Giannini avrebbe già pronto un decreto per le prossime settimane – secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi - che estenderà il provvedimento ad altre 60 prime classi di licei e istituti tecnici e professionali a partire dall’anno scolastico 2017/2018.

“Il progetto coinvolgerà 20mila studenti”

Si tratta dunque per ora di una nuova fase di sperimentazione a cui parteciperanno solo le scuole in possesso di determinati requisiti che presenteranno richiesta. Intanto ulteriori novità prenderanno comunque piede in autunno: “a ottobre lanceremo un nuovo progetto che coinvolgerà 20mila studenti” ha annunciato la ministra a proposito dell’alternanza scuola-lavoro spiegando che “dodici aziende, molto riconoscibili, apriranno le porte ad un numero molto significativo di giovani che potranno beneficiare di esperienze molto alte”.

In autunno ci sarà anche l’arrivo della “Carta dei diritti e doveri degli studenti”, mentre la ministra ha ribadito l’intento di rafforzare il legame formazione-lavoro e renderlo “esplicito e valutabile”.