Il ministro Poletti, in una recente intervista, ha annunciato che solo nel 2015 sono state effettuate 25.544 ispezioni, mentre sono addirittura 14.277 le ispezioni effettuate nel solo primo semestre del 2016. Numeri che parlano chiaro e che preannunciano l’intenzione di aumentare la quantità e l’efficacia dei controlli grazie anche al nuovo ispettorato nazionale del lavoro e all’uso congiunto delle risorse dell'Inps, dell'Inail e ministeriali.Infatti il 14 settembre infatti è stato finalmente stipulato il protocollo d’intesa tra il Ministro del Lavoro e il Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, mentre il 27 settembre verrà alla luce il decreto con le regole per la realizzazione del sistema informativo a a livello nazionale per la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Quest'anno già 14mila ispezioni contro il lavoro nero e irregolare
Le verifiche e i controlli degli ispettori sul lavoro diventeranno dunque molto più penetranti. Intanto iI bilancio dell’attività ispettiva nel periodo giugno-agosto solo sul territorio pugliese ha portato a scoprire 175 violazioni in materia di sicurezza, mentre 295 sono state le violazioni amministrative comminate in questi mesi estivi dagli ispettori del lavoro, che dopo aver controllato 550 aziende, hanno trovato 227 lavoratori in nero e altri 260 irregolari.
A Bologna invece gli Ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro hanno eseguito dei controlli in alcuni locali pubblici. L’attività ha portato all’identificazione di una quindicina di lavoratori irregolari o in nero e alla comminazione di sanzioni amministrative per un totale di circa 6mila euro.
Benché gli ispettori ora possano decidere quale CCNL deve adottare l’impresa, generalmente la casistica delle violazioni riscontrate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro è molto varia: a partire dalle attrezzature di lavoro non a norma, dell’omessa vigilanza sanitaria, dell’omessa formazione.
Parte l’attività dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro
Ed è per questo che il Ministero del Lavoro con la circolare n. 29 del 2016 ha comunicato che l’Ispettorato del lavoro potrà avvalersi a partire da ora delle strutture del Ministero. L’attività ispettiva è stata dunque accentrata in un unico organismo, l’Ispettorato appunto che ha l’obiettivo di razionalizzare l’attività di vigilanza, evitando duplicazioni di poteri fra l’azione dei servizi ispettivi dell’Inps e Inail.
Ne consegue che ai nuovi ispettori del lavoro andranno buona parte delle competenze proprie del Ministero del lavoro, ovvero quelle sulla vigilanza e sicurezza nelle aziende industriali, sulla contribuzione obbligatoria, sulle attività nei cantieri edili, sugli impianti ferroviari.
L'Ispettorato quindi potrà sfruttare l’aiuto della Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero e delle relative sedi a livello territoriale. A queste ultime restano comunque affidati ulteriori competenze come quelle relative al cosiddetto diritto di interpello. Le Direzioni territoriali dovranno intanto dare attuazione sia alla direttiva regionale per l’azione amministrativa; sia a quella in materia di rappresentanza sindacale.
Mentre continua il trasferimento delle risorse umane e finanziarie all’Ispettorato, saranno dunque fornite delle indicazioni per uniformare tutta l'attività ispettiva esercitata anche dal personale INPS e INAIL. Si è inoltre pensato ad una vigilanza attraverso l’uso delle banche dati e dei dati incrociati dell’Anpal, del ministero del Lavoro, dell’Agenzia delle Entrate. Per altre info sul tema potete premere il tasto segui accanto al mio nome