Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 27 settembre hanno per protagonista Matteo Renzi, ospite a Quinta Colonna ieri sera, e la quattordicesima, oggetto di discussione durante la trasmissione in onda su Rete 4 condotta dal giornalista Del Debbio. La giornata odierna è molto importante in vista di un accordo tra governo e sindacati per la prossima riforma delle Pensioni ma anche per le pensioni dei lavoratori precoci e la pensione anticipata a 63 anni, con gli ultimi dettagli che dovrebbero essere messi a punto proprio in occasione dell'incontro di oggi.

Pensioni, Matteo Renzi alla lavagna per la quattordicesima

Le ultime notizie sulle pensioni si riferiscono all'intervento del premier Renzi nella serata di ieri a Quinta Colonna, dove si è parlato, tra le altre cose, del pacchetto previdenziale, dove vi sarà incluso anche un intervento sull'aumento delle pensioni basse, attraverso l'incremento della quattordicesima, una misura ventilata da tempo e che troverà concretezza nel corso dei prossimi giorni in legge di Bilancio insieme agli altri provvedimenti che verranno presi per i pensionati e pensionandi.

Spiegando al pubblico l'aumento della quattordicesima, Matteo Renzi ha sottolineato che gli attuali 40 euro al mese che contribuiscono all'importo finale della assegno supplementare per i pensionati verranno raddoppiati, passeranno dunque da 40 ad 80 euro.

Conti alla mano, chi oggi prende la quattordicesima, coloro cioè che percepiscono come assegno fino a 750 euro mensili, potranno godere di una quattordicesima raddoppiata, fino ad un massimo di 960 euro, contro i 480 attuali.

Oltre all'intervento sulle pensioni minime, il primo ministro italiano ha ufficializzato anche il provvedimento riguardante l'introduzione della pensione anticipata, la cosiddetta Ape, scrivendola sull'ormai virale lavagna utilizzata da Del Debbio per spiegare, schematicamente, quelli che saranno i prossimi passi del governo in materia previdenziale e fiscale.

Via libera dunque al prepensionamento a 63 anni di età, 3 anni e 7 mesi in meno rispetto alla soglia prevista dall'attuale riforma Fornero, che è stata oggetto di una considerazione non propriamente entusiastica da parte del premier. Parlando di costi e penalizzazione, Renzi ha chiarito che il taglio sarà intorno al 5 per cento, dunque chi sceglierà di anticipare l'uscita dal lavoro, andrà in pensione con il 95 per cento dello stipendio.

Queste almeno le parole dell'ex primo cittadino di Firenze.

Sempre in riferimento alle penalizzazioni dell'Ape, Renzi ha chiarito che per alcune classi più disagiate - nei giorni scorsi abbiamo visto come in queste dovrebbero rientrare i disoccupati, gli invalidi e coloro che svolgono attività usuranti - il taglio dello stipendio sarà intorno all'1 per cento, quindi ciò significa che andranno in pensione con il 99 per cento dell'ultima busta paga. Vedremo poi se le parole saranno accompagnate, come si dice in questi casi, dai fatti.

Intanto resta grande l'attesa per conoscere il destino delle pensioni per i precoci, con in ballo quota 41 anni e 10 mesi per chi ha iniziato a lavorare prima dei 16 anni, vale a dire per i super precoci, con il provvedimento che dovrebbe costare circa 600 milioni di euro ed interessare una platea di lavoratori pari a 25 mila unità. Nelle prossime ore sapremo se il tutto andrà in porto o meno, con quota 41 per tutti che sembra ormai essere uscita definitivamente di scena.