Col rinvio al 27 settembre 2016 del tavolo sulle Pensioni tra Governo Renzi e sindacati, la situazione sulla riforma previdenziale sarà più chiara: infatti sono attesi il ricalcolo della crescita e del deficit per il corrente anno e, di conseguenza, si potranno stabilire le risorse a disposizione per le pensioni. Ma permangono i nodi relativi alla pensione anticipata, alla quota 41 dei lavoratori precoci e alla situazione dei contribuenti esodati, usuranti: nello specifico le risorse che potrebbe mettere sul tavolo il Governo (due miliardi di euro), risulterebberoinsufficienti per le misure richieste dai sindacati che necessiterebbero di almeno due miliardi e mezzo di euro.

Pensione anticipata 2016 per lavoratori esodati e precoci: le novità

In ogni modo, una settimana aggiuntiva rispetto alla data del confronto servirà a mettere a punto gli ultimi dettagli da ambo le parti. In particolare, scrive oggi La Stampa, dal ministero del Lavoro fanno sapere che con l'anticipo pensionistico, detto Ape, si voglia evitare di creare nuove categorie di esodati tra i contribuenti che sceglieranno la pensione anticipata nel 2017. Ma l'attenzione dei sindacati è concentrata anche sulla situazione dei lavoratori precoci: il Governo, per venire incontro all'uscita anticipata di chi ha iniziato a versare contributi nella minore età, dovrebbe mettere a disposizione la cifra di seicento milioni di euro, importo che tuttavia necessita di ulteriori conferme.

Pensioni anticipate 2016: le uscite flessibili a quota 41 e usuranti

Proprio i precoci dovrebbero, in ogni modo, riuscire ad ottenere l'uscita con quota 41 anni di versamenti contributivi anziché attendere il raggiungimento dei 42 anni e dieci mesi (un anno di sconto per le donne) previsto dall'attuale normativa fissata dalla Fornero per la pensione anticipata.

Per chi ha cominciato a lavorare prima dei sedici anni, la misura consisterebbe in un bonus di tre o quattro mesi di anticipo per ciascun anno di lavoro prima del compimento dei diciotto anni. Secondo i calcoli forniti, interessata a questa misura è una platea di circa ottantamila lavoratori. Ultimo tassello della riforma delle pensioni riguarderebbe i lavoratori usuranti, tra i quali figurano gli impiegati nell'edilizia, i maestri d'asilo, i macchinisti e gli infermieri delle sale operatorie: il trattamento loro riservato dovrebbe ricalcare quello dei lavoratori esodaticon una particolare etichetta di lavori faticosi. L'anticipo pensionistico dovrebbe arrivare con il prestito, ma con l'esenzione di ciascun onere.