Le ultime notizie Pensioni ad oggi, 22 settembre, chiariscono meglio qual è il progetto del governo Renzi di riforma del comparto previdenziale. Innanzitutto, è arrivato il piano sul dispositivo APE: presenterà tre tipologie a seconda della situazione di colui che intende uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. C'è poi la prima ipotesi concreta per i lavoratori precoci: si parla della possibilità di una Quota 41 e 10 mesi, ma soltanto per una sottocategoria specifica. Infine, il sottosegretario all'Economia Baretta è intervenuto sulla questione degli esodati, sottolineando come il governo intenda intervenire e chiudere definitivamente la vertenza.
Tre tipologie di APE: ultime notizie pensioni oggi 22 settembre
Le ultime notizie pensioni parlano del piano del governo sul dispositivo APE e di come dovrebbe essere strutturata la misura a favore di chi intende uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Vi saranno tre tipologie di APE. La prima è definita 'volontaria' e riguarda tutti coloro che intenderanno uscire anticipatamente di propria spontanea volontà: i requisiti saranno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione e la penalizzazione sull'assegno sarà tra il 5% e il 25%. La seconda è definita 'aziendale' e riguarda tutti i lavoratori che si trovano in un'azienda che intende ristrutturare il personale: in questo caso, a sostenere i costi dell'uscita anticipata sarà l'azienda stessa mediante accordi sindacali.
Infine, la terza è definita 'social' e riguarda i disoccupati, gli invalidi, coloro che svolgono mansioni usuranti e quelli che percepiscono meno di 1500 euro lordi mensili: in questo caso, i costi saranno completamente azzerati e sostenuti dallo Stato mediante bonus fiscale.
Lavoratori precoci e esodati: ultime notizie pensioni ad oggi, 22 settembre
Ma le novità sullepensioniriguardano anche le due categorie più penalizzate dalla riforma Fornero. Per i lavoratori precoci, il governo starebbe pensando a una sorta di Quota 41 e 10 mesi: coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento del 16° anno di età potranno andare in pensione, senza penalizzazioni, al raggiungimento del requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi.
La soluzione, però, non convince, anche perché la platea risulta essere piuttosto ristretta, perché escluderebbe coloro che hanno iniziato a lavorare tra il 16° e il 18° anno d'età. Infine, arrivano rassicurazioni anche per quanto concerne l'ottava salvaguardia per gli esodati: ci sarebbero fondi per mettere in campo una misura per altri 42mila lavoratori e il sottosegretario Baretta assicura che il governo risolverà in breve tempo la questione. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.