Duro attacco del senatore di Sinistra Italiana-Altra Europa con Tsipras, onorevole Fabrizio Bocchino nei confronti del Ministero dell'Istruzione in merito alle mancate assunzioni dal concorso docenti 2016. Come senz'altro saprete, dopo l'ondata di polemiche che ha travolto il dicastero di Viale Trastevere, in merito all'organizzazione della maxi selezione riservata ai docenti abilitati, per molti vincitori del concorso, alla fine, è arrivata la beffa di non riuscire a salire in cattedra nell'anno scolastico 2016/2017, ottenendo cioè la tanto sospirata immissione in ruolo.

Scuola, concorso docenti 2016, ultime notizie ad oggi, giovedì 6 ottobre

Colpa delle operazioni di mobilità, si è detto, un altro caos che ha inevitabilmente generato scompiglio anche nei posti riservati ai vincitori del concorso.

Ora, però, basta. Il senatore Bocchino ha dichiarato che 'bisognerebbe davvero essere umili e chiedere scusa a tutti quei docenti che hanno regolarmente vinto il concorso - ha sottolineato l'esponente di Sinistra Italiana - ma che sono comunque rimasti senza lavoro oltre a tutti quei docenti precari che sono rimasti intrappolati nelle GaE'.

Concorso scuola 2016: in Sicilia il 98,3 dei vincitori non è stato assunto

Il fatto è, ha sottolineato l'onorevole Bocchino, che il Miur non solo non è riuscito a fare chiarezza sulle numerose anomalie procedurali che hanno accompagnato l'iter concorsuale, ma non sa nemmeno come risolvere quello che rappresenta il problema più macroscopico, ovvero come poter dare una cattedra ai neovincitori del concorso.

Riprendendo le dichiarazioni rilasciate dal ministro Giannini, Fabrizio Bocchino ritiene che sia irrealistico affermare che i docenti, in ogni caso, verranno assunti nel prossimo triennio di validità delle graduatorie di merito. Perchè irrealistico? Si pensi alla regione Sicilia dove ben il 98,3 per cento dei neovincitori di concorso sono rimasti a spasso in quanto i posti loro spettanti sono stati occupati dai colleghi trasferiti con la mobilità straordinaria. E allora c'è seriamente da porsi questa domanda: cosa succederà a questi docenti?