Migliaia di diplomati magistrali sono stati costretti ad avviare ricorsi per ottemperanza per l'inserimento in Gaedecretato dalle diverse cautelari del Tar uscite la scorsa estate. I tempi lunghi della giustizia e il comportamento degli usp che frappongono ostacoli assurdi al rispetto dei decreti monocratici arrecano gravi pregiudizi ai ricorrenti destinatari dei provvedimenti perché sono vicinissime le prossime convocazioni. Gli studi legali hanno perciò approntato una sorta di guida utile per i diplomati magistrali in questione.

Solo un pretesto dannoso

Quanto detto da diversi usp ai docenti appare solo un pretesto per non eseguire quanto deciso dal TAR. Non è nemmeno pensabile che essi possano mettersi a sindacare quanto stabilito dalla Magistratura. L'unico organo competente per farlo è solo e soltanto il Miur. La pretesa dell'apposizione del termine “con riserva di stipula di contratto a tempo determinato” è assurda perché per sua natura stessa la cautelare è ottemperanza. Lo si trova spiegato perfettamente nelle diverse ordinanze emesse dal Consiglio di Stato relative alle cautelari emesse in favore dei ricorrenti per stipulare contratti sui posti lasciati liberi dopo la fase C. Anche il Miur lo aveva chiaramente indicato ai vari USR con la Nota 5267/2016 del 24 febbraio 2016 dove c'era scritto che si potevano stipulare contratti anche a chi aveva la riserva.

Cosa si può fare nell'immediato

La questione riguarda tutti i docenti precariche hanno dovuto fare ricorso per vedersi riconosciuto un diritto legittimo. È dagli stessi studi legali che si ricorda quali siano le conseguenze per coloro che non rispettano le ordinanze. Si rischia di sfociare nel penale e sancire risarcimenti pesanti a carico degli inadempienti.

Ci si può recare agli usp ricordando tutto questo senza aspettare che arrivi la decisione del ricorso per ottemperanza ed è possibile anche chiedere l'intervento dell'Arma dei Carabinieri spiegando loro l'accaduto. In gioco c'è una annualità di lavoro che verrebbe irrimediabilmente persa.