Le ultime novità sulle Pensioni precoci al 5 ottobre 2016 arrivano da Cesare Damiano che ospite alla trasmissione Mi Manda RaiTre ieri sera ha confermato le misure che con buona probabilità verranno introdotte in Legge di Stabilità, parlando poi dei lavoratori precoci. La quota 41 non sarà per tutti, l'aver lavorato 41 anni e l'aver versato altrettanti anni di contributi per l'esecutivo non sono condizione sufficiente per poter accedere prima alla quiescenzarispetto ai requisiti stabiliti dalla Riforma Fornero. Al momento solo alcuni precoci potranno accedere alla tanto ambita Quota 41, vediamo in dettaglio quali saranno i potenziali fruitori della prossima riforma pensioni 2017.

Pensioni precoci, ok quota 41 ma non per tutti

Il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ieri sera nel corso della trasmissione Mi Manda RaiTre ha affrontato nuovamente il delicato tema dei lavoratori precoci, al momento non soddisfatti completamente di quanto decisoin sede ditavolo di confronto tra Governo e sindacati. Per i precoci l'unico successo pieno è l'abolizione delle penalizzazioni post 2018 per quanti accederanno alla quiescenza prima dei 62 avendo maturato i requisiti contributivi sanciti dalla Legge Fornero, ossia 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. L'altra misura proposta dal Governo, confermata da Damiano, chedovrebbe vedere la luce nella prossima legge di stabilità rischia, dicono all'unisono i precoci, di creare sottocategorie nella categoria dei lavoratori, aumentando l'iniquità della riforma attuale.

Il verbale condiviso tra Governo e sindacati tratta la tematica dei lavoratori precoci in questi termini: potrà accedere alla pensione con 41 anni di contributi versati chi rientra in queste categorie 'disagiate': lavoratori disoccupati privi di ammortizzatori sociali, inabili al lavoro o impiegati nei mestieri 'gravosi'.

Novità Pensioni precoci, quali sono i mestieri gravosi e chi vi rientra?

Quali categorie di lavori rientreranno nei mestieri definiti tali resta ancora in discussione e da definire. Ma la platea di chi potrà beneficiare dellaquota 41 resta vincolata a tale definizione e non sarà dunque una misura universale per tutti i precoci.

Le parole di Damiano sono precise e sembrano escludere completamente la richiesta avanzata dai lavoratori di quota 41 per tutti senza penalizzazioni: "Nel verbale d’intesa c’è un capitolo dedicato ai lavoratori precoci che potrebbe consentire con 41 anni di contributi di andare in pensione adisoccupatidi lungo corso, inabili, genitori o figli di inabili, oppure coloro che svolgono lavori gravosi".

I lavoratori sono adirati perché ritengono ingiunta questa differenza tra 'figli e figliastri' e reputano che 41 anni di lavoro siano usuranti per tutti indipendentemente dal mestiere svolto, voi cosa ne pensate? Ritenete che la 'partita' con il Governo sia ancora aperta o credete che ormai avrebbe più senso rassegnarsi e dimenticarsi della quota 41 per tutti?