Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 13 ottobre fanno riferimento all'intervista di Tito Boeri rilasciata al quotidiano La Stampa, dove si è discusso di anticipo pensionistico (Ape) e più in generale della prossima riforma previdenziale, che riguarderà anche i lavoratori precoci. A 24 ore dal nuovo confronto tra governo e sindacati sul pacchetto Pensioni, su cui c'è un verbale firmato datato al 28 settembre scorso, il presidente dell'Inps lancia un allarme che farà sicuramente discutere, vista la tempistica di certo notevole.

Pensioni, Boeri e l'anticipo pensionistico a rischio

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Tito Boeri ed il suo allarme in merito all'attuazione dell'anticipo pensionistico voluto dal governo Renzi attraverso l'introduzione dell'Ape, che si dividerà in diverse varianti, tra cui l'Ape sociale, quella a cui potranno accedere gratuitamente specifiche categorie, come ad esempio disoccupati senza ammortizzatori sociali oppure i disabili o coloro che hanno a carico persone invalide ed infine coloro che svolgono attività gravose, quest'ultime ancora da definire.

Il numero uno dell'Inps, a proposito del prestito pensionistico, afferma che la sua attuazione sarebbe a rischio qualora non ci fosse la riorganizzazione dell'Inps.

L'Istituto sarà il centro, sottolinea Boeri, di una rete costituita da banche, imprese, lavoratori e assicurazioni, quella che il numero uno dell'Inps definisce come una grande sfida. L'economista ha chiesto, senza troppi giri di parole, di avere più dipendenti sul territorio.

Va da sé che l'attuazione della pensione anticipata a 63 anni risulta al momento il vero pezzo forte della nuova riforma delle pensioni di Renzie che dunque le dichiarazioni di Boeri, a poche ore da quello che sarà un incontro chiave, dopo il verbale del 28 settembre, suonano come un campanello d'allarme inatteso un po' per tutti, specialmente per chi non reputa possibile credere che l'Ape venga tra virgolette rinviata a data da destinarsi.

Ipotesi, francamente, impossibile e piuttosto fantasiosa.

Intanto è confermata per martedì 18 ottobre l'ennesima mobilitazione a Roma dei lavoratori precoci per chiedere, ancora, quota 41 per tutti e maggiore chiarezza, appunto, sulle attività gravose, sulle quali maggiori informazioni potrebbero aversi già nella giornata di domani, quando governo e sindacati si riuniranno in un tavolo per discutere anche su questo punto. Per conoscere ciò che verrà comunicato domani mattina ed il destino delle diverse categorie dei lavoratori cliccate Segui in alto a destra.