Cattive notizie per gli aspiranti pensionati: èalvaglio da parte del Governo la possibilità di limitare l'estensione dell'APe social nel tentativo di impiegare meno risorse possibili. Ad andarci di mezzo, stavolta, potrebbero essere insegnanti e infermieri, il cui inserimento nelle platee di usuranti era stato annunciato solo poche settimane fa.

Da prendere in considerazione sarebbe poi il parametro reddituale, che nel caso dell'attribuzione dell'APe social non dovrà superare i 1.300 euro. Come assicurato, disoccupati, disabili e persone con familiari disabili a carico rientreranno invece nella categoria "penalizzazioni free".

Pensioni precoci, Quota 41 e proteste

A lanciare l'allarme il sito de Il Giornale: "L'ipotesi sul tavolo sarebbe quella di tagliare la previdenza e destinare i fondi recuperati al sistema sanitario". L'indignazione dei pensionandi, come prevedibile, è crescente: non solo, di fatto, si andrebbero a sottrarre preziose risorse alle Pensioni, ma il tutto sarebbe attuato nel solito spirito di contrapposizione tra privilegiati–che non rinunciano a vitalizi e pensioni d'oro –e classi povere – sempre più svantaggiate.

La conferma di quelle che per ora sono solo voci di corridoio arriverà venerdì 14 ottobre, data dell'ultimo incontro riepilogativo e integrativo tra Governo e sindacati. A partire dalle ore 8, a Palazzo Chigi verranno discusse tutte le questioni che non hanno trovato spazio sul tavolo degli scorsi vertici, oltre a sintetizzare ed esporre brevemente i punti chiave del testo.Presenzieranno, tra i più rappresentativi, Giuliano Poletti e Tommaso Nannicini, oltre ad Annamaria Furlan (CISL) e Susanna Camusso (CGIL).

Secondo appuntamento in calendario è quello dell'annunciata manifestazione dei lavoratori precoci davanti a Montecitorio. Il 18 ottobre i precociesporranno le loro ragioni relativamente all'estensione della Quota 41 a tutta la categoria, senza dimenticare le giuste rimostranze nei confronti dei numerosi difetti di questa riforma.

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