A due settimane dall'ultimo confronto Governo-sindacati, il presidente della Commissione Lavoro della Camera nonché paladino dei diritti dei precoci Cesare Damiano ha finalmente detto la sua a proposito dei contenuti della prossima riforma Pensioni. Con il solito occhio di riguardo per la categoria precoci, Damiano ha evidenziato tutte le lacune dei provvedimenti, ribadendo l'urgenza di dare una definizione ai cosiddetti lavori "gravosi".
Strettamente correlato a questo tema è quello della determinazione dei requisiti di accesso all'APe social e, più in generale, alla complessa serie di agevolazioni adcategoria.
Da qui, il Presidente ha colto l'occasione per ricollegarsi alla famigerata questione Quota 41, misura da tempo al centro del dibattito tra quei lavoratori che hanno già maturato (e ampiamente superato) soglia 41anni di contributi.
Secondo Damiano, il provvedimento così sviluppato presenta un grande lato positivo e un altrettanto considerevole svantaggio. Da qui, è vantaggiosala cancellazione delle penalizzazioni per tutti coloro che andranno in pensione prima del compimento dei 62 anni di età, sebbene sia profondamente ingiusto dividere la categoria tra figli e figliastri non estendendo a tutti la Quota.
Pensioni precoci, lavoratori pronti a protestare
Nonostante il pacato intervento di Damiano, i lavoratori precoci continuano a dirsi profondamente insoddisfatti dell'atteggiamento del Governo, tanto più che lo stesso Parlamentarepareva aver abbandonato la causa in favore di altre incombenze del tutto diverse.
Di fatto, egli fu il principale fautore della Quota 41, proposta che tanto piacque ai lavoratori interessatiche subito ne fecero il loroleitmotiv.
La prima manifestazione di protesta dell'intera categoria e dei suoi rappresentanti avrà luogo il 18 ottobre in piazza Montecitorio, ove saràcontestata la mancata estensione della Quota 41 a tutti i pensionandi e si avrà modo di testare la rinomata "unità" del gruppo. Per ulteriori informazioni, clicca sul tasto "Segui" accanto alla firma.