La riforma pensioni 2017, oltre alle misure per i pensionati, prevede una nuova forma di anticipo previdenziale, chiamato APE. Si tratta del provvedimento più richiesto e di cui si è discusso maggiormente negli ultimi mesi e consiste in un dispositivo mediante il quale è il lavoratore che 'paga' il suo anticipo mediante un prestito con banche e assicurazioni, gestito e organizzato dall'Inps. Le polemiche vertevano proprio sulla necessità per il lavoratore di indebitarsi per poter andare in pensione anticipatamente. I requisiti e i criteri della riforma Pensioni Ape sono stati diffusi nella giornata del 15 ottobre, quando è arrivata l'approvazione definitiva della manovra finanziaria (o legge di bilancio) 2017.
Ecco tutti i punti chiave della riforma.
APE 'normale' e agevolata: novità riforma pensioni dalla manovra 2017
La riforma pensionitargata APE vedrà come data d'inizio il 1° maggio 2017. Quali sono i criteri e come funzionerà il nuovo dispositivo? Ecco i requisiti per potervi accedere:
- APE 'normale': tutti i lavoratori e le lavoratrici che avranno almeno 63 anni d'età (dunque l'anticipo massimo sui requisiti della riforma pensioni Fornero è di 3 anni e 7 mesi) potranno richiedere il cosiddetto anticipo pensionistico; la sua definizione è 'flusso finanziario ponte' che, mediante la mediazione dell'Inps, mette in connessione il lavoratore con la banca che eroga il prestito; la restituzione avverrà nei vent'anni successivi al raggiungimento dei requisiti della legge Fornero e la penalizzazione non dovrebbe superare il 4,6/4,7% per ogni – facendo qualche calcolo, il massimo di penalità dovrebbe aggirarsi intorno al 18%, quasi 1/5 dell'intero assegno
- Ape 'agevolata' o 'social': si tratta di una forma di beneficio che concerne alcune categorie, quella dei disoccupati, dei disabili o di chi fa assistenza a disabili, e di coloro che svolgono mansioni considerabili gravose (il tutto sarà approfondito nei prossimi giorni, ma dovrebbero rientrarvi infermieri di sala operatoria, maestre d'infanzia, lavoratori edili, autisti di mezzi pesanti e macchinisti); se questi lavoratori non aspirano a una pensione superiore ai 1500 euro lordi al mese (dunque 1000/1100 euro netti) e presentano un requisito di contribuzione di almeno 30 anni per le prime tre categorie e di 36 anni per coloro che svolgono lavori 'gravosi', allora l'anticipo sarà gratuito, cioè le spese di ammortamento del debito pensionistico saranno sostenute interamente dallo Stato
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