Si è chiuso l’esame degli emendamenti per i correttivi alla Legge di Bilancio. Dopo uno sprint finale di 24 ore, la manovra è pronta per proseguire il suo iter, che la porterà ad essere approvata entro la fine dell'anno. C'era molta attesa intorno alla questione pensioni: il pacchetto previdenziale del 15 ottobre, ovvero quello presente nella bozza di manovra finanziaria licenziata dal Consiglio dei Ministri, è stato corretto in molti suoi aspetti; vediamoli in sintesi.

Opzione donna ed esodati, tutto risolto?

Due misure oggetto di numerose proposte sono sicuramente l'opzione donna e l'ottava salvaguardia.

La pensione anticipata per le donne con 57 anni di età e 35 di contributi che in via sperimentale era entrata nella scorsa Legge di Stabilità, è stata prorogata. L’estensione è concessa alle donne nate nell’ultimo trimestre del 1958 (1957 per le autonome), che lo scorso anno erano state escluse per via dell’aspettativa di vita. Tutte le lavoratrici che al 31 dicembre 2015 hanno maturato 35 anni di contributi, e che hanno compiuto 57 anni e 7 mesi di età entro il 31 luglio 2016, potranno andare in pensione accettando un pesante taglio di assegno in base al calcolo contributivo della pensione in opzione donna.

Per gli esodati è stata ritoccata l’ottava salvaguardia, che secondo molti doveva essere l’ultima, ma probabilmente non sarà così.

In Commissione Bilancio, la platea di beneficiari è stata allargata a 30.700 persone. Entro la fine di marzo, tutti coloro che rientrano tra i beneficiari dovranno presentare all’INPS domanda di accesso alla salvaguardia, estesa pure a chi è entrato in mobilità anche dopo il 31 dicembre 2012, ovvero fino al 31 dicembre 2014.

Cumulo gratuito ma non per tutti

Una novità assoluta del pacchetto pensioni è il cumulo gratuito dei contributi. Una delle stranezze del sistema previdenziale è stata, per anni, la ricongiunzione onerosa dei contributi. Coloro che avevano carriere lavorative saltuarie, con versamenti in diverse casse previdenziali, al momento di lasciare il lavoro erano chiamati a pagare la riunificazione dei contributi nella cassa previdenziale (di norma l’INPS) che avrebbe erogato la pensione.

In altre parole, a queste persone veniva chiesto di pagare due volte i contributi. Naturalmente, più ampia era la riunificazione, più consistente era la cifra da versare. Quest'anomalia spesso causava la rinuncia a richiamare i contributi versati da parte di chi era impossibilitato a pagare, accettando così una pensione più bassa, calcolata solo sui contributi versati nella cassa erogatrice della pensione. Sono emersi così i contributi silenti, ossia quelli che, anche se regolarmente versati, poi non venivano utilizzati.

Dal 2017 sarà disponibile il cumulo gratuito dei contributi per tutti coloro che hanno versamenti nella previdenza pubblica obbligatoria e nelle casse professionali. In definitiva, tutti i contributi potranno essere riuniti gratuitamente, per raggiungere i 20 anni di versamenti utili per la vecchiaia o i 42 e 10 mesi per l’anticipata, come previsto a partire dalla riforma Fornero.

Non potrà usufruire del cumulo gratuito chi rientra nell'opzione donna o nella salvaguardia esodati. Per le altre novità previdenziali, APE e quota 41, le misure sono rimaste inalterate rispetto alla bozza di legge del Consiglio dei Ministri. Niente da fare per quota 41 estesa a tutti i precoci, che quindi resta fruibile solo dai lavoratori disoccupati (che da 3 mesi hanno terminato di percepire i sussidi), disabili o con disabili a carico, e per le 11 nuove categorie di lavoratori impegnati in attività gravose. Per questi ultimi, i contributi necessari per l’APE social restano 36, poiché è stato bocciato un emendamento che chiedeva di portarli a 35.