Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 9 novembre hanno per protagonisti l'Inps ed il suo presidente, Tito Boeri. Il numero uno dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha incontrato nella giornata di ieri i sindacati. Al termine dell'incontro, è stata 'ufficializzata' una cabina di regia condivisa sindacati-Inps, che insieme concentreranno i propri sforzi per dare tutte le risposte di cui i pensionandi e i pensionati hanno bisogno in vista del prossimo anno. Ricordiamo che dal 1° maggio 2017 prendere il via l'Ape, l'anticipo pensionistico voluto dal governo Renzi che andrà a modificare in maniera sostanziale quello che era stato fino a qualche settimana fa l'impianto rigido della riforma Fornero.
'Migliorare la comprensione delle novità'
L'obiettivo primario è quello di 'migliorare la comprensione delle novità', come hanno affermato ieri i sindacati dopo l'incontro avuto con Tito Boeri. Stando a quanto dichiarato, il personale dell'Inps e dei patronati verrà 'attrezzato' per far sì che ai cittadini vengano date risposte chiare, puntuali, in merito alle ultime novità introdotte con il pacchetto previdenziale. Grande attenzione verrà riposta sopratutto all'Ape, su cui i pensionandi hanno ancora qualche perplessità, anche per via delle informazioni caotiche che di recente sono state comunicate da stampa e media nazionali. L'incontro di ieri è durato circa due ore. Presenti i tre leader sindacali, Susanna Camusso, Carmelo Barbagallo e Annamaria Furlan, oltre che naturalmente il professore della Bocconi, il quale stando a indiscrezioni giornalistiche avrebbe anche avuto un colloquio separato proprio alla fine del confronto.
Si afferma che a quello di ieri ne potranno seguire, nel prossimo futuro, anche degli altri.
I numeri
Da poco il sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini sul proprio sito internet ha pubblicato le tabelle degli interventi sulla previdenza. In base a queste, chi decide di chiedere l'uscita anticipata completa, vale a dire 3 anni e 7 mesi, perderà dal proprio assegno previdenziale il 5,5 per cento.
Chi invece, è questo l'esempio che fa Nannicini stesso, chiede l'85 per cento, si vedrà decurtare lo stipendio previdenziale del 4,7 per cento. Nei casi migliori, sempre in riferimento all'Ape volontaria, diversa da quella social (che sarà gratuita), la rata media prevista sarà del 2 per cento. È stato calcolato che nel solo 2017 i lavoratori autonomi e dipendenti che chiederanno l'uscita anticipata volontaria saranno complessivamente 300 mila unità.
Nell'anno successivo (2018), il numero potrebbe raggiungere le 118 mila unità. Dunque nel primo biennio di sperimentazione si calcola che coloro che andranno prima in pensione grazie alla prima variante dell'Ape saranno poco più di 400 mila lavoratori. Discorso diverso invece per quanto riguarda l'Ape sociale. Numeri nettamente più bassi, sia per il primo che il secondo anno. Si attestano infatti 30.000 lavoratori nel 2017 e 20.000 nel 2018. Per quanto riguarda i lavoratori precoci, ad usufruire della quota 41 saranno in 50.000 in due anni. Sono stimati in 6.000 unità invece i lavoratori che chiederanno l'Ape social e che svolgono attività usuranti.