Le ultime notizie Scuola, ad oggi, mercoledì 9 novembre 2016, sono quelle relative alla campagna per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre ed, in modo particolare, quella portata avanti dal Movimento Cinque Stelle a sostegno del NO. Le parole pronunciate dall'onorevole Luigi Di Maio, all'indirizzo del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono parole indubbiamente dure, quelle che riguardano le riforme portate avanti in questi due anni e mezzo di governo.
'Matteo Renzi ha detto tante cose - sostiene il Vice presidente della Camera dei Deputati - dal Jobs Act alla Buona Scuola, ma proprio a proposito della riforma scolastica, basta chiedere ai docenti cosa ne pensano...'
Ultime news scuola, mercoledì 9 novembre: 'Buona Scuola Renzi? Chiedete ai docenti cosa ne pensano'
L'onorevole Luigi Di Maio, nei prossimi giorni, sarà impegnato in un tour 'europeo', organizzato appositamente dal partito pentastellato per sostenere la campagna referendaria per il NO alla riforma costituzionale: ieri Di Maio è stato a Londra, mentre nei prossimi giorni si recherà in altre capitali europee importanti quali Madrid, Bruxelles, Parigi e Berlino.'Quando vedo una riforma di Matteo Renzi - ha affermato l'onorevole 'grillino' - mi preoccupo sempre.
Come la 'Buona Scuola', bellissimo titolo ma se poi andiamo a vedere i contenuti, si tratta di una riforma vuota: così sarà anche per quanto riguarda la riforma costituzionale, però, basterà leggere il testo per capire che il suo contenuto va a smentire il bel titolo.'
Referendum, Di Maio: 'Anche voi italiani all'estero difendete la Costituzione da riforma scellerata'
'I voti di tutti gli italiani sono determinanti - ha proseguito l'esponente del partito Cinque Stelle - anche voi che siete andati all'estero, per bisogno oppure per scelta, siete invitati, insieme a noi che siamo rimasti in Italia, a difendere la nostra Costituzione da una riforma scellerata'.
L'onorevole Di Maio, rivolgendosi agli italiani all'estero, chiamati ad esprimersi sul referendum, ha citato, infine, la riforma Jobs Act che, invece, di aiutare la ripresa del mondo del lavoro e l'occupazione, ha provocato 'un aumento del 37 per cento dei licenziamenti e ancora più precariato'.