Ieri, in Commissione Bilancio sono iniziate le analisi e le valutazioni dei correttivi alla Legge di Bilancio che a breve finirà nelle aule del Parlamento per la sua definitiva approvazione. Molto attesi gli esiti della valutazione in Commissione, per i correttivi sulle pensioni e sul lavoro. Da registrare l’apertura del Governo a sistemare due misure molto importanti, opzione donna e ottava salvaguardia esodati. Sembra che si vada nella direzione di riassumere in un unico emendamento le varie proposte così da inserire le correzioni nel testo finale della Legge di Bilancio da approvare entro dicembre.

I lavori in Commissione

Nella giornata di ieri, la Commissione Bilancio ha già provveduto ad approvare alcuni emendamenti che quindi, faranno capolino nella prossima Legge di Stabilità. La Lotta alla povertà per esempio, vede un surplus di risorse da destinare al suo Fondo. Si tratta di 150 milioni in più come da emendamento presentato dal PD e che si riferiscono al riutilizzo delle risorse che finanziano l’ASDI, il sussidio di disoccupazione per disoccupati di lungo corso. Si tratta dell’indennità concessa a coloro che dopo aver utilizzato la Naspi, cioè il vero sussidio di disoccupazione INPS, per l’intera sua durata, non hanno ancora trovato lavoro. La misura quindi sarà valida anche nel 2017, superando la fase sperimentale della scorsa manovra finanziaria che ne prevedeva la scadenza al 31 dicembre 2016.

In Commissione è stato confermato lo sgravio totale per le assunzioni di giovani sotto i 24 anni al Sud oppure per le assunzioni di over 25 disoccupati da almeno 6 mesi. Inoltre, viene creato un documento che accompagnerà la Legge di Bilancio che destina 530 milioni alle aziende che trasformeranno contratti di lavoro a tempo determinato in contratti stabili o che utilizzeranno il part-time o l’apprendistato.

Questo stanziamento non comparirà in Legge di Bilancio, ma farà da preludio ad un Decreto del Ministero che lo renderà effettivo.

Pensioni, i nodi iniziano a sciogliersi?

Il capitolo pensioni è quello che maggiormente impegna la Commissione Bilancio. Sono 900 le proposte arrivate, anche se molte di queste puntano ad inserire altre categorie di lavoratori tra quelle che dal 2017 saranno considerate gravose.

Si tratta di emendamenti che propongono di ampliare la platea di lavori pesanti (nel testo della manovra ne sono stati inseriti 11) che avranno diritto all’APE social o alla Quota 41. Nessun accenno a correttivi per i precoci, per consentire loro di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi. Salvo scossoni delle ultime ore, Quota 41 resterà appannaggio di soggetti in difficoltà reddituali, di salute o lavorativa con un anno di contributi versati prima dei 19 anni e 41 totali. Ieri però, il braccio destro di Padoan, il Vice Ministro Morando ha confermato l’apertura ad estendere opzione donna oltre il 31 dicembre 2015 e di ampliare la platea dei beneficiari dell’ottava salvaguardia. Il Vice Ministro ha dichiarato che si valuta l’inserimento di un emendamento unico appoggiato da Governo che sarà riassuntivo delle varie proposte pervenute.

Il Presidente della Commissione Damiano, sponsor di queste due misure e titolare di alcuni emendamenti a loro correzione si è subito detto soddisfatto. Probabilmente sarà sulla falsariga di quanto da lui proposto l’emendamento di cui parlava Morando. Si va verso l’approvazione dell’estensione al 31 luglio 2016 della data di maturazione dei requisiti per l’uscita a 57 anni e 7 mesi per le lavoratrici con 35 anni di lavoro alle spalle. Probabile anche che per la salvaguardia esodati, si ripristini la data del 31 dicembre 2014 come data di ingresso in mobilità, per evitare che molti lavoratori restino di nuovo esclusi dalla salvaguardia.