La crisi del Governo Renzi e la nomina di Gentiloni ha gettato nell'incertezza l'accordo raggiunto dal ministro Marianna Madia ed i sindacati sul rinnovo dei contratti degli statali in conseguenza della riforma del pubblico impiego. Infatti, l'intesa Governo-sindacati era stata raggiunta nei giorni precedenti il referendum, ma l'attuale situazione dell'Esecutivo porta ad avere dei dubbi sulla validità del patto, soprattutto se il ministro Madia dovesse essere sostituito (si fa il nome di Gianclaudio Bressa). Occorrerà ripetere tutto di nuovo? I sindacati dicono no, l'accordo è valido e occorrerà travare il giusto supporto esecutivo all'accordo.

Riforma Pa 2016, contratto statali: il punto della trattativa

Anche perché i tempi per la riforma della Pubblica Amministrazione e per il rinnovo del contratto degli statali si stanno accorciando notevolmente. Infatti, entro febbraio il Governo dovrà emanare il decreto attuativo per la riforma del pubblico impiego, pena la decadenza. E, sulla base delle nuove regole di febbraio, si potrà procedere con gli aumenti di stipendio promessi ai dipendenti della Pubblica amministrazione ed alla stipulazione dei bonus connessi al merito degli statali. Tra le regole, quelle riguardanti il licenziamento dei furbetti del cartellino sono state bocciate, recentemente, dalla Corte costituzionale: occorrerà intervenire, probabilmente, con un provvedimento specifico, mentre il nuovo Testo unico del pubblico impiego dovrà disciplinare anche le malattie e i permessi del personale statale, per ovviare al fenomeno delle assenze in determinati giorni della settimana o in prossimità di festività e ponti.

Aumenti stipendio per rinnovo contratto statali: ecco quanto per il 2016 e 2017

Questione non da poco, poi, è il rimborso di quanto perduto dagli statali di stipendio per il blocco dei contratti del pubblico impiego negli ultimi sette anni. Le sentenze emanate finora da svariati tribunali di tutta Italia hanno previsto che il risarcimento debba avere come data di decorrenza il 30 luglio 2015, ovvero dal giorno susseguente a quello di pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale (che ha giudicato illegittimo il blocco della trattativa di rinnovo dei contratti) in Gazzetta Ufficiale.

Di diverso avviso è Pino Turi, leader della Uil che, intervistato da Italia Oggi, ha dichiarato che il risarcimento dovrà partire dal 1° gennaio 2016, ovvero dal giorno che ha messo d'accordo Governo Renzi e sindacati e che è stato messo nero su bianco nell'intesa. Quantificando, secondo la Cisal che non ha sottoscritto l'accordo, in busta paga gli statali troverebbero in più 15 euro lordi per l'anno 2016 e circa 40 euro a partire dal 2017.