Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" con alcuni importanti aggiornamenti dal Comitato Opzione Donna Social. Nella giornata di ieri la co-fondatrice Orietta Armiliato ha infatti pubblicato un post di approfondimento in merito alla posizione del nuovo gruppo, rispetto agli obiettivi di flessibilità previdenziale prefissati. Ne è sorto un chiarimento sia per quanto concerne quanto verrà sostenuto per il breve termine (ed in particolare riguardo la legge di bilancio 2017), sia per le azioni che il Comitato attuerà nel futuro.

Per prima cosa, la rappresentante delle lavoratrici ha voluto chiarire che nulla può essere dato per scontato in merito ai pensionamenti anticipati: "si cerca di comprendere tutti ma, le situazioni soggettive purtroppo restano tali e nessuno può pensare di cambiare la vita dei singoli, se non provando a lavorare per modificare alcune questione che, senza dubbio, potrebbero renderle migliori. Questo Comitato ha voglia di provarci ma, questo non significa che ci riuscirà e che, soprattutto, potrà venire incontro alle esigenze di Tutte".

Pensioni anticipate: Comitato OD Social non sostiene la proroga al 2018

"Noi non sosteniamo la Proroga al 2018 di Opzione Donna (ben sapete che per questa causa ci sono ben due Comitati costituiti ad hoc) e, ancora una volta, provo a spiegarne le motivazioni" ha quindi proseguito Armiliato, ricordando che ovviamente il Comitato sarebbe felice se OD diventasse strutturale, ma non risulta possibile prescindere dalle evidenze che portano a ritenere la questione difficilmente realizzabile.

Per questo motivo, la co-fondatrice pensa "che si debba compiere la fine della misura", pur garantendo l'ingresso nella platea a tutte coloro che appartengono all'ultimo trimestre, così come in effetti sta avvenendo con la LdB 2017.

Pensioni anticipate: sì al pensionamento flessibile delle donne

Per quanto concerne invece la questione del pensionamento anticipato delle donne in senso più generale, il Comitato OD Social si esprime in modo positivo, sottolineando che proprio questo sarà uno degli obiettivi principali che il gruppo si impegna a perseguire.

Secondo Armiliato, le eventuali risorse emerse da economie dovranno quindi essere destinate a favorire il prepensionamento delle donne attraverso meccanismi diversi rispetto alla semplice proroga al 2018. Un elemento che viene chiarito anche in favore delle stesse iscritte, al fine di evitare che si possano alimentare pericolose aspettative.

"Rispettiamo naturalmente i diversi pareri sul tema e chi lotta per raggiungere questo obiettivo" ha quindi concluso la rappresentante delle lavoratrici, pur evidenziando che la posizione del Comitato punta ad una revisione contemporanea della legge 243/2004, in attesa di vedersi delineare dalle istituzioni nuovi contenuti, funzionali alla soddisfazione delle esigenze di altre donne "stanche di rincorrere una norma previdenziale" e che permetta loro di superare lo stallo dato dalla repentina crescita dei requisiti di pensionamento.

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