Rimasta praticamente irrisolta, nel quadro della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti e in fase di attuazione da parte del Governo Gentiloni, la questione degli esodati. La salvaguardia c'è ma non è per tutti. Così come, su un altro fronte, è rimasta senza risposte adeguate la forte richiesta della soluzione Quota 41 per tutti i lavoratori precoci. A tornare sulla salvaguardia degli esodati, i più penalizzati dalla riforma pensioni della Fornero, è l'Inca, il patronato della Cgil, secondo con l'ottavo provvedimento di salvaguardia il Governo Renzi non ha praticamente risolto del tutto il problema in via definitiva.
Esodati, salvaguardia solo per 167.795
"Altri 30.700 lavoratori - viene spiegato in una nota dell'Inca - potranno andare in pensione con le norme ante Monti-Fornero. La platea complessiva dei salvaguardati ha raggiunto si legge - quota 167.795", Può bastare? No, secondo la Cgil, perché si tratta di "un numero ben al di sotto - si legge nella nota dell'Inca - degli obiettivi che si prefiggeva di raggiungere". Questi i numeri relativi all'ottava salvaguardia esodati diffusi dal patronato del sindacato rosso guidato dal segretario generale Susanna Camusso che, nonostante l'intesa raggiunta in linea generale con il Governo Renzi, non sembra particolarmente soddisfatto della prima parte di riforma pensioni inclusa nella legge di Bilancio 2017.
Attesi decreti attuativi riforma pensioni
Il tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali sulla riforma pensioni dovrebbe riprendere al più presto mentre si attendono entro marzo i decreti attuativi per l'Anticipo pensionistico sia in versione sociale che volontario, per l'Opzione donna estesa al 2015, per i lavori usuranti e le altre novità previste nella manovra economica e finanziaria.
Prima che il confronto possa riprendere si attende almeno il completamento della composizione del nuovo governo con la nomina di vice ministri e sottosegretari che avverrà a gennaio. Il nuovo vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali potrebbe essere Tommaso Nanninicini, anche se non si escludono colpi di scena visto che il ministro Giuliano Poletti è ancora nella bufera delle polemiche per via delle sue frasi "offensive" nei confronti dei giovani italiani emigrati all'estero.