Quali prospettive future per le assunzioni dei docenti precari che sono ancora iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento? La domanda andrebbe rivolta al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quest'ultimo freneticamente in attesa dell'esito del referendum costituzionale di domani, domenica 4 dicembre.

Ultime news scuola, sabato 3 dicembre 2016: Renzi, Giannini 'ci sapete dire quanti posti ci saranno in più?'

I docenti Gae Coordinamento Nazionale, a firma Professoressa Antonella Negro, si chiedono quale risposta possa dare il governo in merito alle prossime assunzioni, dopo tutto quanto si è detto in relazione all'ormai famigerato aumento dell'organico di diritto, aumento quantificato in 25mila cattedre.

Se da una parte il ministro Giannini ha promesso che le assunzioni ci saranno, con l'aumento dell'organico dell'autonomia, dall'altra, di queste assunzioni, nel testo della legge di Bilancio approvato dalla Camera, non vi è alcuna traccia. E allora cominciano a sorgere i dubbi, giustificati anche da alcuni conteggi. Se la matematica non è un'opinione, i 140 milioni di euro stanziati dal governo divisi per una media di 26mila euro spettante ad ogni insegnante, valgono poco meno di 5400 posti a cui si devono aggiungere i cinquemila posti promessi al sostegno. Totale? Meno di undicimila posti, proprio quelli indicati dal Mef in contraddizione alla proposta del Miur.

Assunzioni docenti 2017/2018: precari storici GaE 'Dove sono finiti i 25mila posti?'

E allora è pienamente giustificabile la preoccupazione espressa dai docenti GaE che si chiedono dove siano finiti i 25mila posti aggiuntivi promessi dal Ministero dell'Istruzione: indubbiamente si tratterebbe dell'ennesima ingiustizia che i precari storici della Scuola sarebbero costretti a subire.

Il Coordinamento Docenti GaE, pur riconoscendo che 25mila posti non risolverebbero certamente la questione relativa al precariato, credono che almeno possano dimostrare le buone intenzioni del governo in questa direzione. Ora ci si aspetta che il Premier Matteo Renzi e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, siano in grado di rispondere ai suddetti interrogativi.