La sentenza n° 70 della Corte Costituzionale sancì la bocciatura del blocco della rivalutazione delle Pensioni voluto da Governo Monti e dalla Legge Fornero. Il Governo Renzi recepì la pronuncia dei Giudici Costituzionalisti prevedendo un rimborso parziale di quanto tolto ai pensionati vittime di quel blocco. Impropriamente chiamato “Bonus Poletti”, il rimborso di agosto 2015 come dicevamo, fu parziale perché per via del blocco delle rivalutazioni, i pensionati hanno perduto molto in termini di importi di pensione. Ecco perché la questione è ancora in via di sviluppo, con numerosi ricorsi e class action avviati che sono in attesa di giudizio da parte del TAR del Lazio.
Evitare la prescrizione
Il Codacons, associazione di consumatori molto importante e promotrice di una azione collettiva sull’argomento lo scorso anno, avvisa i pensionati di una importante scadenza il prossimo 31 dicembre. Infatti con la fine del 2016 cade in prescrizione il primo anno di blocco delle pensioni. In termini pratici, dal prossimo 1° gennaio, i pensionati che non hanno prodotto istanza e non hanno ancora promosso azioni, non potranno più chiedere indietro i soldi relativi al primo anno di blocco delle pensioni. Per questo, il Codacons ha messo a disposizione sul proprio portale il modello di ricorso sia per i dipendenti pubblici che privati da mandare rispettivamente alla Corte dei Conti o ad un Giudice del Lavoro.
Solo in questo modo, qualora le attese sentenze diano ragione ai ricorrenti, i pensionati potranno riottenere quanto perduto in maniera totale e non parziale.
Altre notizie utili
Una sentenza molto importante è attesa per oggi 13 dicembre. È prevista infatti una udienza del TAR del Lazio che si dovrebbe esprimere proprio sull’azione di massa prodotta dal Codacons un anno fa.
Il fatto che il Governo Renzi abbia disatteso la sentenza della Consulta datata 30 aprile 2015 è un dato di fatto. I giudici sancirono l’incostituzionalità dei mancati adeguamenti delle pensioni all’inflazione, obbligando il Governo a sbloccarle ed a prevedere rimborsi retroattivi per quanto perduto. Il blocco fu in azione nel 2012 e 2013 e colpì le pensioni di importo superiore a 1.088 euro netti.
In linea di massima, si tratta di un ammanco medio di 2.000 euro a pensionato, naturalmente in misura variabile in base all’importo delle pensioni. Una cosa certa è che si parla di cifre importati, tra i 1.200 ed i 4.000 euro per pensionato. Ecco perché sul sito codacons.it si invita i pensionati a muoversi per tempo per evitare che parte di quanto spettante, venga perso per via della prescrizione del credito che come sempre è di 5 anni.