Una forma di impresa che si sta diffondendo molto in Italia è quella riguardante gli affittacamere o i Bed & Breakfast. Si tratta di iniziative inquadrate nel settore delle attività ricettive di clienti che desiderano risparmiare soldi o che non necessitano dei trattamenti loro riservati comunemente negli alberghi ed Hotel di tutte le specie e categorie. La crisi economica e la mancanza di lavoro degli ultimi anni spingono gli italiani ad aguzzare l’ingegno ed a trovare fonti reddituali diverse, e la via dei B&B o degli affittacamere è tra le più praticate.
Ecco una guida esaustiva per chi avesse intenzione di avviare una di queste attività nel 2017.
Adempimenti
In questo particolare settore, le norme di riferimento si dividono tra nazionali e regionali. La questione B&B spesso è al centro di polemiche feroci tra albergatori ed istituzioni, con i primi che accusano queste nuove forme di attività ricettive di fare concorrenza sleale e di funzionare come un lavoro nero. La natura di queste attività, però, le pone in una sorta di limbo, perché le normative non sempre obbligano i titolari ad essere considerati alla stregua di veri e propri imprenditori.
L’esercizio di un B&B può avvenire senza apertura di Partita Iva, ovvero in una versione non imprenditoriale.
In questi casi le normative nazionali e regionali non vanno in conflitto, con le autonomie locali che operano in maniera diversa dallo Stato. Ecco perché, prima di avviare un'attività di questo genere, è meglio informarsi su cosa richieda la propria Regione di residenza. In linea di massima, per aprire un B&B senza essere considerati imprenditori e quindi tassati come tali, bisogna rispettare queste semplici regole:
- La colazione offerta o la pulizia stanze deve essere fatta da familiari e non da dipendenti
- L’attività non può essere pubblicizzata in maniera ricorrente
- I servizi aggiuntivi devono essere ridotti solo al posto letto e colazione
- L’affitto deve essere occasionale e deve riguardare solo una parte del proprio immobile
- Il titolare deve avere altri redditi dichiarati da lavoro autonomo o dipendente
Un B&B senza partita Iva ha pochi adempimenti necessari per regolarizzare l’attività:
- Obbligo di rilascio ricevuta ai clienti con marca da bollo da € 2 se l’incasso supera € 77,47
- Inserire i proventi (incassi meno le spese per pulizia e generi alimentari) nella dichiarazione dei redditi.
Prestiti e incentivi
Non essendo attività commerciali vere e proprie, non è semplice ottenere incentivi per gli affittacamere o B&B.
Diverso il caso in cui l’attività sia imprenditoriale. In questo frangente, gli adempimenti aumentano di molto rispetto alla semplicità di cui parlavamo in precedenza, e si differenziano notevolmente a seconda della natura dell'impresa, se singola o in forma societaria.
Aprire un'attività professionale implica i classici adempimenti dei libri contabili, imposte di registro, tasse di concessione governativa e così via.
Questi si ripetono con cadenza annuale, siccome l'attività viene considerata alla stregua di qualsiasi altra forma di impresa. In questo caso, però, esistono finanziamenti ed agevolazioni per poter meglio sostenere le spese di apertura di questa nuova professione. Ogni Regione spesso apre bandi finanziati dalla UE, soprattutto per quanto riguarda le zone a spiccata attitudine turistica, o aree nelle quali le calamità naturali hanno bloccato l’economia. In linea di massima, i suddetti fondi sono destinati all’acquisto di attrezzature specifiche o alle spese per ristrutturare gli immobili destinati ad ospitare i turisti.