Nei precedenti articoli è stata affrontata la questione su come possono essere distinti i bed and breakfast nei servizi all'accoglienza, in particolare i b&b gestiti in modo occasionale e quelli gestiti in modo imprenditoriale, ovvero con l'apertura della Partita Iva, al pari di una qualunque attività commerciale.

Adesso, alla luce delle più recenti direttive nazionali e regionali, analizzeremo in modo quanto più possibile esaustivo, gli adempimenti e i costi da affrontare nella gestione di una forma di impresa così diffusa in Italia.

Quali sono oggi gli adempimenti amministrativi e fiscali di un b&b con partita IVA?

Per poter svolgere serenamente ed in piena regola la propria attività ricettiva di bed and breakfast, serve dotarsi fin da subito dei seguenti strumenti:

Dopodiché occorre:

  • timbro della ditta o società;
  • registro dei corrispettivi ed altri registri contabili e libri sociali a seconda del tipo di impresa che si è costituita;
  • registratore di cassa;
  • libro unico del lavoro e degli infortuni se in presenza di dipendenti o collaboratori.

Durante le scadenze periodiche e per tutto l’anno bisogna:

  • conservare e registrare contabilmente tutte le fatture di acquisto e di vendita;
  • rilevare anche i movimenti finanziari se si adotta la contabilità ordinaria;
  • effettuare le liquidazioni mensili o trimestrali IVA;
  • determinare gli acconti e i saldi IRPEF o IRES;
  • gestire le buste paga del personale dipendente, se presente;
  • predisporre le deleghe di pagamento e fare i versamenti degli importi dovuti tramite F24;
  • predisporre la dichiarazione dei redditi;
  • predisporre il bilancio, se obbligatorio.

Quanto costa aprire un b&b in forma imprenditoriale?

Per quanto riguarda i costi relativi all’accatastamento del locale, ai lavori di ingegneria, fino al rilascio dell’agibilità, ai corsi sulla sicurezza sul lavoro e sulla somministrazione di alimenti e bevande, gli stessi dipendono dai professionisti che se ne occupano e dagli enti certificatori che rilasciano i relativi attestati.

Gli altri costi di apertura sono pressoché riassunti come di seguito:

  • Imposta di registro su atto costitutivo = € 200,00 (solo per le società);
  • Tassa concessione governativa per vidimazione libri sociali = almeno € 310,00 (solo per le società di capitali);
  • Bolli e diritti di vidimazione libri sociali = € 120,00/150,00 (solo per le società di capitali);
  • Diritto di iscrizione Camera di Commercio = € 63,00;
  • Diritti di segreteria e imposte di bollo da assolvere per legge = € 36,00.

Le spese da sostenere annualmente sono:

  • Diritto di iscrizione Camera di Commercio = € 63,00 (oppure € 120,00 per le società);
  • Contributi INPS = circa € 3.500 a persona e rateizzabili in 4 rate;
  • Assicurazione INAIL se in presenza di dipendenti o collaboratori;
  • Deposito bilancio = € 130,00 (solo per le società di capitali);
  • Tenuta della contabilità da concordare con il professionista.

Le indicazioni finora descritte, sia che si tratti di attività svolta in modo occasionale che imprenditoriale, possono valere anche per le case vacanza, con la principale differenza che queste ultime sono gestite unitariamente e non per singole stanze, e senza alcuna somministrazione di cibi e bevande.

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