Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 22 gennaio ci rimandano alle recenti dichiarazioni di Cesare Damiano e al post dell'amministratore della Pagina dei lavoratori precoci Roberto Occhiodoro. Due i temi centrali, il semaforo verde alla pensione anticipata a 63 anni e la richiesta di quota 41 per tutti. In sintesi, una conferma, fondamentale, ed un ulteriore passo avanti della riforma Pensioni voluta dal governo Renzi, con l'introduzione della flessibilità in uscita, l'aumento e l'estensione della quattordicesima e i nuovi strumenti di Ape, anticipo pensionistico, e Rita.

Pensioni, Cesare Damiano preoccupato

Le ultime notizie sulle pensioni ci propongono un Cesare Damiano tornato ad occuparsi quotidianamente del tema previdenziale. Di pochi giorni fa una nota nella quale esprimeva la propria preoccupazione circa la nuova riforma pensioni, nota attraverso cui chiedeva ufficialmente al governo Gentiloni di smentire le recenti indiscrezioni giornalistiche, secondo cui l'esecutivo, a causa della richiesta di una manovra aggiuntiva da parte di Bruxelles, starebbe pensando a toccare il pacchetto pensioni. Damiano ha citato l'accordo verbale stretto tra governo e sindacati, che aveva visto coinvolti, tra gli altri, anche i lavoratori precoci, oltre agli esodati e ai pensionati.

Nelle ultime ore Damiano è tornato a ribadire un concetto fondamentale, vale a dire il varo dell'anticipo pensionistico, che consente ai lavoratori di lasciare il posto di lavoro a 63 anni di età.

L'onorevole Pd difende la riforma pensioni anche a fronte dell'ultima crisi proveniente dal mondo del lavoro, con i 500 esuberi dell'azienda Carrefour, dopo i 1600 licenziamenti di Almaviva a Roma.

Cesare Damiano ha parlato di emergenza lavoro, rilanciando le stime dei sindacati, secondo cui 185.000 lavoratori nel 2017 esauriranno gli ammortizzatori sociali, rischiando di aggiungersi alla classe cosiddetta dei nuovi poveri. A riprendere le parole di Damiano ed aprire una discussione sui social è Roberto Occhiodoro, figura chiave della categoria dei lavoratori precoci, che ha ripetuto più volte come la riforma pensioni di Renzi non sia piaciuta ma che ha comunque avuto il merito di poter aiutare una minima parte delle persone che chiedeva, a gran voce, quota 41 per le strade e piazze italiane durante tutto il 2016.

Occhiodoro ha inoltre rilanciato alcune storiche richieste dei lavoratori precoci, come quota 41 per tutti, il blocco dell'aspettativa di vita, flessibilità in uscita slegata da mutui e prestiti, rivisitazione del sistema contributivo.

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